La squadra mobile di Napoli ha eseguito un provvedimento di fermo nei confronti di un collaboratore di giustizia, ritenuto gravemente indiziato di omicidio aggravato dal metodo mafioso. L’operazione, condotta in provincia di Massa Carrara, è avvenuta su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea.

L’uomo, ex vertice del clan Sarno insieme ai fratelli, sarebbe stato sia il mandante che l’esecutore materiale dell’omicidio avvenuto a Cercola (Napoli) il 5 gennaio 1996. Le indagini hanno permesso di ricostruire il delitto, trovando riscontri nelle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia, comprese quelle autoaccusatorie dello stesso destinatario del fermo.

La vittima, esponente di un gruppo criminale locale, fu assassinata nei pressi della sua abitazione da un commando di fuoco, con alla guida proprio il collaboratore oggi fermato. L’omicidio si inserisce nella faida che, tra il 1994 e il 1997, contrappose il clan egemone di Ponticelli al gruppo Maione/Tubelli, legato all’Alleanza di Secondigliano, per il controllo delle attività illecite a Cercola.

L’arresto rappresenta un ulteriore tassello nella ricostruzione della sanguinosa guerra di camorra che insanguinò l’area vesuviana negli anni ’90.