Prima delle feste natalizie è arrivata dalla Conferenza dei servizi della Regione Toscana il via libera alla bonifica della Buca degli Sforza

Un progetto complesso, ma urgente

Nonostante le prescrizioni imposte dagli enti coinvolti – tra cui la Regione Toscana, Arpat e l’Azienda Sanitaria Usl Toscana Nord Ovest – il progetto è pronto a partire. Sono già state rilasciate tutte le autorizzazioni necessarie, comprese quelle paesaggistiche e del vincolo idrogeologico, a cura del Comune di Massa. Quest’ultimo, in qualità di ente attuatore della bonifica, ha sviluppato il progetto in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e la Regione, avvalendosi del supporto tecnico di 3iProgetti Srl .

Gli interventi previsti

La bonifica mira a rimuovere i rifiuti interrati nell’area dal 1968 al 1995 dalla Dolomite Montignoso SpA (ex Tassara Prodotti Dolomitici). L’obiettivo è eliminare le fonti di contaminazione primaria e secondaria, costituite da fanghi, terreni e materiali inquinanti, attraverso scavi che raggiungeranno oltre i 3 metri di profondità.

Un aspetto critico dell’intervento sarà la modifica temporanea dei corsi d’acqua della zona, come il Fosso del Sale e il Canalmagro, per ridurre i rischi idraulici e idrogeologici durante il cantiere. Una volta completata la bonifica, l’area – di circa 27mila metri quadrati – tornerà a svolgere la sua funzione naturale di specchio d’acqua retrodunale e cassa di espansione.

Una nuova vita per la Buca degli Sforza

L’approvazione del progetto segna un punto di svolta per il futuro della Buca degli Sforza. L’intervento è dichiarato di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità, imponendo al Comune di Massa di accelerare gli adempimenti amministrativi necessari per l’avvio del cantiere, compreso l’adeguamento del certificato

L’obiettivo finale è ambizioso: ripristinare l’area come naturale specchio d’acqua retrodunale, eliminando ogni traccia di contaminazione e restituendola alla comunità come un patrimonio ambientale di inestimabile valore. Un traguardo che contribuirà non solo al recupero ambientale, ma anche alla sicurezza idraulica del territorio, in una sinergia tra sostenibilità e riqualificazione urbana

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