Continua la battaglia del Comitato dei cittadini per la chiusura di Cava Fornace. Dopo mesi di approfondimenti e indagini, il gruppo ha depositato un esposto presso le Procure di Massa e Lucca, come annunciato durante l’incontro pubblico a Villa Schiff. L’esposto segue il crollo del 6 maggio 2024, che ha sollevato preoccupazioni per l’ambiente e la salute pubblica.
Il Comitato denuncia la mancanza di comunicazioni ufficiali sulla situazione in discarica e considera insufficienti le rassicurazioni fornite dal gestore. «La fase emergenziale non è conclusa – affermano – con il percolato che continua a essere convogliato nella pubblica fognatura di Massa». Inoltre, il gruppo lamenta l’assenza di nuove analisi da parte di Arpat nelle zone colpite dallo sversamento, tra cui l’Aurelia, la Fossa Fiorentina, il Lago di Porta e il centro abitato di Renella e Strettoia,
Il Comitato ha chiesto un monitoraggio attivo e un incontro con l’assessora regionale Monni e i tecnici competenti, per sottolineare i rischi legati alla presenza di un’industria insalubre di prima classe in prossimità di un’area protetta. “La scarica di Cava Fornace non avrebbe mai dovuto essere autorizzata. Ora è il momento di chiuderla definitivamente e iniziare la bonifica del sito”
La vicenda continua a sollevare dibattiti tra istituzioni, cittadini e ambientalisti, mentre si attende una risposta concreta da parte delle istituzioni