Nulla di nuovo sulla discarica ex Cava Fornace, gestita da Programma Ambiente Apuane, situata tra Montignoso e Pietrasanta. Sono ormai passati quasi sei mesi dall’incidente del 6 maggio, quando si ruppe parte dell’argine di contenimento dell’impianto, causando lo sversamento di liquidi e materiali sul terreno, sulle strade e nella Fossa Fiorentina. L’incidente aveva portato alla sospensione del Procedimento autorizzatorio unico regionale (Paur), che avrebbe permesso il proseguimento delle attività della discarica oltre i 43 metri di altezza, e allo stop totale delle operazioni.
Nonostante le successive analisi ambientali condotte da Arpat non abbiano riscontrato criticità o contaminazioni superiori ai limiti di legge, la situazione rimane in stallo. La ricostruzione dell’argine non è ancora avvenuta, come certifica la Commissione consiliare di controllo su Cava Fornace, che ribadisce l’urgenza di mettere in sicurezza l’impianto e chiudere definitivamente la discarica.
In questi mesi, la Commissione ha esaminato la documentazione relativa al cedimento arginale del 6 maggio. A cinque mesi dall’incidente, la fase emergenziale non è ancora conclusa, e vi sono ancora questioni tecniche in discussione tra gli enti coinvolti, tra cui Regione, Arpat, Gaia e i Comuni interessati. Il Consiglio comunale ha già espresso la necessità di chiudere definitivamente l’impianto non appena i lavori di ricostruzione dell’argine saranno completati, garantendo così la sicurezza del sito e avviando la fase di chiusura dell’impianto.