Gli ispettori pesca della Guardia Costiera di Livorno e i funzionari dell’Azienda U.S.L. di Prato del Dipartimento della prevenzione – Unità Sicurezza alimentare – hanno eseguito nei giorni scorsi un’approfondita verifica ispettiva presso un ristorante di Prato gestito da cittadini di nazionalità cinese, nell’occhio delle indagini a seguito di controlli alle frontiere sulle importazioni dei prodotti ittici destinati ad essere commercializzati nella nostra regione.

L’attività di controllo è stata svolta nel più ampio contesto di collaborazione previsto da uno specifico protocollo di intesa tra Regione Toscana e Direzione marittima di Livorno per la tutela del consumatore e la prevenzione delle frodi alimentari e commerciali.

Durante gli accertamenti, che hanno riguardato il controllo della documentazione di accompagnamento dei prodotti ittici, gli ispettori hanno scoperto che nelle celle-frigorifero erano occultati, all’interno di un contenitore di plastica, circa cento esemplari di gamberi della Louisiana vivi che sembravano appartenere proprio alla specie esotica pericolosa ed altamente invasiva “Procambarus clarkii”.

Immediato è scattato il blocco sanitario dei prodotti per procedere ai successivi approfondimenti sulla reale identificazione della specie, ipotesi investigativa peraltro supportata dalla mancata esibizione da parte del ristoratore di qualsivoglia documento che ne rivelasse la tracciabilità e la provenienza.

I risultati del DNA successivamente eseguiti su alcuni campioni inviati all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana hanno poi confermato che la specie rinvenuta era proprio quella del Gambero della Louisiana, meglio notocome gambero killer americano per la sua capacità di colonizzare ogni tipo di ambiente acquatico.

Considerato il potenziale pericolo per l’ambiente e l’ecosistema nei casi di introduzione accidentale o volontaria dei gamberi killer nelle acque fluviali o nelle zone costiere, oltre che il rischio per la salute del consumatore in caso di consumo, i crostacei sono stati posti sotto sequestro penale e il titolare del ristorante – che si presume innocente fino a quando la sua eventuale colpevolezza non sarà stata legalmente accertata con sentenza o decreto penale irrevocabile di condanna – è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Prato.

In relazione alle gravi carenze igienico sanitarie riscontrate – sporcizia e scarsa manutenzione degli ambienti e delle attrezzature – l’Autorità Sanitaria ha anche disposto la chiusura del ristorante fino al ripristino delle condizioni di idoneità alla detenzione e alla somministrazione degli alimenti.

L’attività è stata svolta in sinergia tra due istituzioni deputate al controllo, la prima (Capitaneria di porto – Guardia Costiera) per la tutela della risorsa ittica e per la garanzia delle informazioni al consumatore, la seconda (Azienda U.S.L.) per gli aspetti di salvaguardia della salute pubblica. Ai fautori di tali condotte illegali, che costituiscono attentato alla salute pubblica, con conseguente pericolo per l’ecosistema e la sicurezza dei consumatori, ignari dell’acquisto o del consumo di un prodotto non controllato igienicamente, verranno inoltre applicate dalle Autorità deputate al controllo le sanzioni amministrative previste in questi casi che ammontano a svariate migliaia di euro.