Il mondo della politica e della sanità è in lutto per la scomparsa di Elio Landucci, venuto a mancare all’età di 86 anni. Landucci è stato un pilastro della vita pubblica, sia come assessore socialista in diverse legislature tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’90, sia come storico responsabile economo della Fondazione Don Gnocchi, a cui ha dedicato gran parte della sua vita lavorativa, contribuendo significativamente alla sua crescita.

Landucci, negli ultimi tempi soffriva di problemi di salute

I funerali si terranno oggi pomeriggio alle 16:30 nella chiesa di Turano, con partenza dall’obitorio cittadino. Lascia la moglie Ines Raffaella Tassi, le due figlie Sara e Francesca, e i nipoti Andrea e Alessandra.

Il legame tra Elio Landucci e la Fondazione Don Gnocchi, che sarebbe poi diventato il suo lavoro e una delle sue principali dedizioni, nasce da un incontro drammatico ma fondamentale. Nel primo dopoguerra, a seguito dello scoppio di un residuo bellico a Turano, Landucci perse un braccio e venne ricoverato in una struttura a Parma gestita da Don Carlo Gnocchi, il quale divenne il suo educatore e punto di riferimento.

I colleghi e gli amici, in particolare Giuliano Minuto, ricordano Landucci come una persona pacata, dotata di una straordinaria capacità di dialogo e mediazione, e con un umorismo contagioso che lo rendeva molto amato e rispettato. Durante un periodo storico complesso per la politica italiana, Landucci ha dato un contributo fondamentale allo sviluppo della città di Massa, ricoprendo ruoli chiave come assessore alle finanze e ai lavori pubblici, settore quest’ultimo in cui ha dato grande impulso a opere infrastrutturali cruciali, come il miglioramento delle fognature.

Politicamente, Landucci si formò come socialdemocratico, avvicinandosi poi al movimento socialista di Paolo Pillitteri e, a Massa, di Anselmo Menchetti. Dopo l’esperienza nella giunta Fialdini del 1975, divenne assessore alle finanze nella giunta di sinistra guidata da Silvio Tongiani, e successivamente, negli anni ’80, continuò a ricoprire questo ruolo sotto l’amministrazione Barbaresi. La sua ultima esperienza come amministratore pubblico fu con il sindaco Manfredi, durante un’alleanza tra il PSI e la DC.

Giuliano Minuto, che Landucci indicò come segretario comunale dei socialisti, ha sottolineato il ruolo cruciale che Landucci svolgeva nel partito, grazie alla sua intelligenza politica e alla sua capacità di mediazione in un contesto spesso caratterizzato da intense discussioni. Anche dopo il 1993, quando si ritirò dalla prima linea della politica, Landucci rimase una figura ascoltata e rispettata. Negli anni 2000, continuò a offrire la sua esperienza al servizio del Partito Socialista, contribuendo alla sua ricostruzione sotto la guida di Sirio Bonini.

Oltre alla politica, Landucci è ricordato per il suo impegno nello sviluppo della Fondazione Don Gnocchi e per la sua passione calcistica per la Juventus. Massa perde una figura che ha amato profondamente la sua città e che, con le sue capacità e la sua dedizione, ha contribuito a migliorarla e farla crescere.

Alla famiglia le più sentite condoglianze di Antenna 3

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