Come avrebbe detto Andy Warhol prima o poi nella vita arrivano per tutti almeno 15 minuti di celebrità.
Così e’ stato lunedì scorso quando la parata ufficiale politico istituzionale ha tagliato il nastro della stupenda passeggiata del porto.
Sarebbe stata una splendida occasione per ricordare, ma al solito in certi momenti la luce dei riflettori non aiuta e così ci si è limitati a un pensiero generico di gratitudine buttandoci dentro, come si usa dire, il poco e l’assai, mescolando la pula col grano ad eccezione del Presidente della Provincia.
Ma in questo caso il passato è un’onda anomala che non rispetta il cerimoniale e ritorna improvvisa.
Ci sono voluti troppi anni per realizzare certe grandi opere, sono occorsi anni di lavori con tanti attori diversi e un credito che non si puo’ dare per eredità dovuta e scontata, né tantomeno millantare come patrimonio personale. Lo stesso vale per le profonde relazioni di fiducia tra istituzioni così come tra persone.
Oltre a ciò bisogna ricordare che dietro al progetto del water front c’era una visione di città che si avvicinava alle aspettative di tutti i carrarini, una visione di cui nel tempo sembra essersi persa traccia.
La passeggiata è bella,si’,ma a cosa servirebbe se non fosse integrata in un’idea di città in grado di armonizzare le sue necessità vitali pure così distanti tra loro?
Marina ha sempre pagato uno scotto pesante a questo miscuglio di attività in un tessuto urbano e residenziale di qualità .
E dunque, la visione, il vasto progetto del water front.
La passeggiata è solo il primo atto di una rappresentazione che si è cominciata a scrivere nel 2012, Comune e Autorità Portuale insieme, approvato in conferenza dei servizi e Consiglio superiore opere pubbliche a Roma nel 2014 per un importo di assoluta rilevanza considerato che a quel tempo si amministrava senza il PNRR.
Ora che è arrivato il tempo dei primi nastri da tagliare in troppi rivendicano meriti che non spettano loro perché fu un lungo gioco di squadra con diverse sponde e fu soprattutto un gioco di autorevolezza costruito con competenza e professionalità in cui molti credettero e contribuirono in modo determinante come l’allora presidente dell Autorità Portuale ing.Francesco Messineo fino ad arrivare alla oggi Adsp guidata da Mario Sommaria con tutte le loro strutture tecnico amministrative.
Uno sforzo enorme che non è costato un solo euro alla nostra città se non migliaia di chilometri di strada tra Carrara, Firenze e Roma per convincere gli scettici e garantire le coperture finanziarie in tempi difficili .E chi c’era lo sa bene.
Questa poltiglia di ringraziamenti che arruffano l’inutile transito di un’amministrazione a 5 stelle con l’ andatura dell’attuale , mortifica il lavoro portato avanti dai soli che l’opera l’hanno concepita già dal 2007 e faticosamente resa possibile: le mie amministrazioni sostenute da Psi, Pd, Pri, Fed.Sx e civici. Non fu così per la Strada dei Marmi, quando toccò al sottoscritto l’onore di tagliare il nastro ma con il pensiero e la gratitudine rivolta a Giulio Conti, sindaco troppo presto dimenticato.
Nel tempo abbiamo conosciuto momenti luminosi e altri terribili, ma non abbiamo mai smesso di credere in un futuro migliore, consapevoli delle nostre capacità e forti della nostra caparbietà, ma senza mai dimenticare che quello che, nel bene e nel male oggi siamo, è frutto delle fatiche che abbiamo condiviso e che ancora tutti insieme continueremo a sostenere per Carrara.
Angelo Zubbani