4 appuntamenti simili in 10 giorni. Forse ne bastavano 2?
Inizia stasera a Marina di Carrara una settimana che molti definiscono di “festa”, ma che altri potrebbero benissimo chiamare una sequenza di bombardamenti programmati. Da stasera fino al 28 agosto, la costa apuana sarà teatro di una serie di spettacoli pirotecnici che illumineranno il cielo notturno, passando da Marina di Carrara a Cinquale di Montignoso, poi a Marina di Massa e infine a Forte dei Marmi. Ma a quale prezzo?
Mentre i promotori parlano di “gioia estiva”, c’è un’altra faccia della medaglia che viene spesso ignorata. I fuochi d’artificio, sparati dai pontili in riva al mare, non sono solo uno spettacolo di luci e colori. Sono anche fonte di inquinamento acustico, stress per gli animali domestici e selvatici, nonché un dispendio di risorse che in un periodo di crisi ambientale e sociale suona quasi grottesco.
Ogni anno, a fronte di queste manifestazioni, aumentano le voci di chi chiede maggiore attenzione all’impatto ambientale e alla qualità della vita. Eppure, sembra che le amministrazioni locali siano sorde a queste richieste, preferendo investire in show pirotecnici piuttosto che in iniziative sostenibili o eventi culturali che potrebbero arricchire la comunità senza causare danni.
In un’epoca in cui si parla tanto di emergenza climatica, dove sono finiti il buon senso e la responsabilità? Le tradizioni hanno il loro valore, certo, ma devono evolversi con i tempi. Continuare a insistere su questi “bombardamenti” mascherati da festa non fa altro che dimostrare una cronica mancanza di visione per il futuro, un attaccamento a modelli di divertimento che andrebbero ripensati in nome di un benessere collettivo più ampio e inclusivo.
Sarà interessante vedere se questa settimana di fuochi d’artificio porterà davvero gioia, o se lascerà dietro di sé solo una scia di critiche e polemiche, come accade ormai sempre più spesso. Forse è ora che la costa apuana si chieda davvero quale tipo di spettacolo voglia offrire al mondo: quello rumoroso e passeggero dei fuochi, o uno più duraturo e rispettoso, capace di unire senza dividere?