L’aggressione è avvenuta intorno alla mezzanotte. La giovane dottoressa, appena uscita dal lavoro, è stata insultata e minacciata dai familiari di un paziente. La situazione è degenerata al punto che la dottoressa ha dovuto rientrare al pronto soccorso per farsi visitare. «È rientrata con un attacco di panico e un dolore al torace», ha spiegato il primario Conti. «La dottoressa aveva appena finito un turno in aggiunta ai due della notte, dove ciascuno visita cinquanta pazienti».

Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri, ma per il momento il medico non ha sporto denuncia. Il direttore sanitario dell’ospedale, Giuliano Biselli, ha annunciato che oggi parlerà direttamente con la dottoressa aggredita per capire meglio come sono andati i fatti. «Sicuramente è un episodio da tenere sotto osservazione. Bisogna cercare di capire le condizioni in cui lavora il personale sanitario».

L’Intervento della DIrezione Usl Toscana Nord Ovest

Ennesima aggressione nei confronti del personale sanitario. Ieri notte, alla fine del turno dopo le 24, una dottoressa è stata insultata e minacciata davanti a testimoni nel parcheggio dell’ospedale dai parenti di una paziente ricoverata. A causa del trauma subito la dottoressa ha dovuto ricorrere alle cure dei colleghi di pronto soccorso che hanno immediatamente avvisato le forze dell’ordine che prontamente si sono recate in ospedale. “Nonostante la presenza di una guardia giurata sulle 24 ore, delle telecamere installate nei parcheggi e le molte azioni messe in atto dal servizio di prevenzione e protezione aziendale, constatiamo che gli episodi di violenza nei confronti del personale non accennano a diminuire”.

La direzione della ASL Toscana nord ovest interviene a sostegno della dottoressa augurandole una pronta ripresa dallo shock e rassicura che farà quando in suo potere per tutelare la sicurezza, la salute e la dignità professionale del personale.

La Fp Cgil ribadisce la richiesta di convocazione di un tavolo urgente di confronto fra istituzioni, aziende e parti sociali. «È necessario, oltre all’aumento di personale, anche la presenza delle forze dell’ordine h24», ha aggiunto Musetti.

Salvadori ha suggerito una soluzione immediata: l’attivazione di un posto fisso di polizia. «Questo farebbe da deterrente ad altre aggressioni, ma poi ci sarebbe sempre almeno un agente pronto ad intervenire. Adesso bisogna fare affidamento alla vigilanza interna ma non basta».

Claudio Salvadori, segretario provinciale della Uil Fpl, ha sottolineato: «I pazienti possono anche avere le loro ragioni ma non possiamo rispondere noi. Le persone spesso vogliono tutto e subito e non si rendono conto delle condizioni in cui lavora il personale sanitario. O ci danno gente per lavorare o non si può andare avanti. Ora come Uil stiamo facendo una serie di iniziative sul tema: da ottobre faremo incontri per trovare un sistema per affrontare il problema delle aggressioni al personale».

La Condanna della Cisl Fp

Dura anche la condanna della Cisl Fp. Enzo Mastorci, segretario del sindacato, ha dichiarato: «È inaccettabile che il personale venga aggredito, sia medico che non. Inaccettabile perché già lavora in condizioni precarie, in sotto organico, sottoposto a uno stress lavorativo notevole. Poi, è sì vero che c’è la guardia h24, ma ritengo che l’azienda, oltre alla misura repressiva, deve adottare misure preventive per alleviare lo stress lavorativo del personale sanitario. Questo discorso vale a maggior ragione per il pronto soccorso dove c’è una grave carenza di personale. Fermo restando che qualsiasi aggressione verbale o fisica sia da condannare. Il personale è già sottoposto a un grande stress, fa veramente anche troppo per garantire il servizio. Serve una misura straordinaria da parte dell’azienda».