La costa massese in erosione: ci sono dei tratti di litorale che non vedono interventi di messa in sicurezza da più di vent’anni. Serve la sabbia dragata da Viareggio, Pietrasanta e Marina di Carrara

Il litorale del comune di Massa da decenni è in erosione. «Si tratta di otto chilometri di costa in grave sofferenza – dicono gli operatori balneari del Consorzio Balneari Massa –. Non possiamo più parlare di zone che presentano criticità, perchè il fenomeno erosivo nell’ultimo decennio ha colpito indistintamente tutto il litorale». 

L’erosione è tra i problemi ambientali ed economici più rilevanti per il comune di Massa e in particolare per il turismo della zona. Negli anni sono stati investiti risorse per tutelare e salvaguardare la costa sempre in emergenza e spesso con lavori in urgenza. 

«In alcune zone – proseguono i balneari – non sono stati più fatti interventi strutturali né di ripascimento o riprofilatura da decenni». E’ il caso di Marina di Massa, in particolare si tratta dei circa due chilometri e mezzo che vanno dalla don Gnocchi fino a ponente della foce del Frigido. «L’ultimo ripascimento nel tratto che va dal pontile di Marina di Massa a ponente del Frigido è stato fatto negli anni ’80 – spiegano gli operatori balneari –, in concomitanza delle scogliere, messe a protezione del litorale in seguito alle forti mareggiate che investirono la zona facendo arrivare il mare sulla strada. Da più di vent’anni non sono stati fatti lavori di protezione significativi nemmeno nel tratto di Marina di Massa dalla don Gnocchi fino a ponente del pontile, se non qualche intervento spot per tamponare l’emergenza urgenza».

Parliamo del cuore del turismo balneare del comune di Massa, il centro di Marina, zona dove c’è maggior concentrazione di alberghi e di strutture extra alberghiere, seconde case, negozi, ristoranti e dove la capacità di accoglienza degli stabilimenti balneari si è ridotta in vent’anni del trenta per cento. «E’ chiaro che la sabbia dragata dal porto di Viareggio e da Pietrasanta – continuano gli imprenditori del mare – per questi due chilometri e mezzo di arenile significherebbe una boccata d’ossigeno e una tutela della spiaggia e di tutto l’indotto che crea. E’ evidente che la sabbia portata con i ripascimenti e le riprofilature deve essere protetta, altrimenti alla prima mareggiata sparisce e si vanificano le risorse investite, come è successo anche quest’anno». La sabbia se portata infatti nei tratti di costa dove ci sono le scogliere a protezione darebbe benefici maggiori, riducendo lo spreco di risorse. 

«Come Consorzio da tempo sosteniamo che la costa necessita di un progetto unico, che difenda il litorale da ponente a levante. Esiste già il progetto Frigido-lavello che riguarda il tratto di litorale dalla Partaccia fino a ponente della foce del Frigido che potrebbe essere integrato ad un progetto unico che abbia una visione più ampia includendo anche quelle zone che ad oggi non sono protette. Risulta evidente che in attesa di un unico progetto la costa di Marina di Massa deve sopravvivere e potrebbe farlo grazie alla sabbia dragata al porto di Viareggio, a Pietrasanta e dal porto di Marina di Carrara, che distribuita equamente, andrebbe a sostenere la spiaggia, evitando che in alcuni tratti sparisca definitivamente in una notte di mareggiata».