Giancarlo Pezzica, noto personaggio carrarese, è scomparso ieri all’età di 87 anni. Elegante nell’abito, a volte ricercato e spesso sopra le righe, le sue frasi sono diventate leggendarie: «Io non partecipo alle feste, io comando la festa».

Pezzica era un imprenditore del marmo con una segheria a San Ceccardo, poi fallita. Nonostante ciò, rimase un raffinato gaudente e un simbolo degli anni ’60 carraresi. Quando la sua attività fallì, lasciò Marina, dove aveva sempre vissuto, e si trasferì in un albergo a San Carlo come unico ospite.

Nominato consulente dal sindaco Lucio Segnanini, non esitò a criticarlo apertamente in un consiglio comunale, lasciando tutti di stucco. Ebbe un ruolo meno impetuoso come consulente di Assindustria. Fu anche consigliere comunale per il Partito socialdemocratico, e innovò le campagne elettorali con l’introduzione delle majorette, un tocco di americanismo dirompente per l’epoca.

Pezzica si dilettava anche nel para-giornalismo con la sua trasmissione radiofonica “L’uomo di marmo” su Radio In, dove denunciava questioni economiche e politiche locali.

Giancarlo aveva condotto alcune trasmissioni ed era ospite fisso i altri programmi di informazione e approfondimento su Antenna 3. Organizzava spettacoli teatrali dove raccontava la sua vita e la storia di Carrara.

Nel ’96 si candidò alle elezioni politiche con la Lega, ottenendo molti voti senza però essere eletto. Partecipò a un evento della Lega a Pian del Re, dove si indignò vedendo bruciare il Tricolore e tentò di salvarlo. Dopo questo episodio, litigò con i leghisti e strappò la tessera del partito.

I funerali si sono svolti stamani a Marina di Carrara nella Chiesa della Sacra Famiglia