Il principio di precauzione, a fronte di un ragionevole dubbio, che dovrebbe essere il faro che guida la politica nelle scelte, soprattutto quelle relative ai processi produttivi industriali, nel corso degli ultimi decenni non è stato di fatto preso in considerazione ed è rimasto, nella maggior parte dei casi, per l’appunto, una enunciazione di principio.
La politica purtroppo ha lasciato libero arbitrio alle lobby delle multinazionali e agli interessi di parte e non è riuscita a trovare, all’interno di un sistema complesso e sempre più globalizzato, soluzioni realmente sostenibili, condivise e responsabili nell’interesse del bene comune.
Non si è investito a sufficienza nella ricerca pubblica che orientasse in maniera neutrale, verso processi produttivi realmente sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.
Il risultato di questa situazione è che i beni comuni, nonché diritti essenziali ed universali come l’acqua (Risoluzione ONU 28/07/2010), il suolo e l’aria, nel corso degli ultimi decenni, hanno subito una aggressione senza precedenti nella storia dell’umanità e di conseguenza si sono alterati i delicati equilibri dell’ecosistema. Si sta pericolosamente oltrepassando il punto di non ritorno e, nel mentre troppo se ne parla, non si intravedono cambiamenti radicali che l’urgenza della situazione richiederebbe.
In questa iniziativa interattivo sarà affrontato il tema del trattamento della frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU) mediante i BIODIGESTORI anaerobici, per produrre BIOGAS da trasformare in BIOMETANO. Durante l’iniziativa on line, si analizzeranno i costi/benefici di questi processi produttivi, troppo spesso oggetto di mistificazione da parte di chi ha interesse a promuoverli.
Il prof. Gianni Tamino – già Professore di Biologia e di fondamenti di Diritto ambientale dell’Università di Padova e Membro del comitato tecnico scientifico dell’associazione internazionale Medici per l’Ambiente ISDE – interagendo con i partecipanti su alcuni punti controversi, li aiuterà a capire: se un biodigestore attua un processo di ‘vera’ Economia Circolare; dove vanno a finire le sostanze chimiche che si liberano dal biogas durante il processo di trasformazione delle biomasse conferite agli impianti; qual’è la resa energetica dei biodigestori rispetto all’energia investita; se è vero che i biodigestori portano vantaggi economici ai consumatori e se possono sopravvivere senza incentivi statali e molto altro.
Sarà importante per i partecipanti capire anche se gli ammendanti provenienti da digestato, utilizzati in agricoltura per concimare, sono davvero sicuri o se, al contrario, posso contenere sostanze Poli – e Per-fluoroalchiliche (PFAS) o altri elementi che possono essere pericolosi per la salute, per l’ambiente per il clima e per l’intero ecosistema.
Un problema, quello delle PFAS, ritornato prepotentemente alla ribalta dopo che Greenpeace Italia, in questo periodo, ha rinvenuto con prelievi analitici indipendenti, queste sostanze in tre distretti industriali della Toscana (Distretto del tessile, del cuoio e della carta).
Le PFAS saranno oggetto di ulteriori momenti di approfondimento e dialogo da parte degli organizzatori di questa iniziativa, perché rappresentano un esempio emblematico di come si possa arrivare a immettere nell’ambiente, ormai da decenni, oltre 4700 famiglie di queste sostanze chimiche “di sintesi” e innanzi a ragionevoli dubbi da parte della scienza ufficiale, lasciare che l’intero pianeta faccia da cavia senza trovare processi alternativi non dannosi.
Infatti, le PFAS resistono a processi di degradazione fisica, chimica e biologica, sono bioaccumulabili nell’organismo e nell’ambiente; persistenti e mobili (si diffondono velocemente in acqua) e sono già presenti nell’ecosistema. Dal sangue della madre, passano al feto attraverso la placenta e si trovano persino nel latte materno. Possono inoltre alterare il colesterolo, la funzionalità della tiroide, dell’apparato riproduttivo (creare infertilità nel genere maschile) e sono tossichea concentrazioni elevate etc.
Per collegarsi alla piattaforma Zoom, questo è il
Link https://us02web.zoom.us/j/84287489392?pwd=aUhEc0l2Q2lHWHRaV21aeFJNYUFndz09
ID riunione: 842 8748 9392
Codice d’accesso: 008411
L’iniziativa seminariale è organizzata da “Associazione per i Diritti dei Cittadini ADiC Toscana APS”, dall’
“Associazione Salviamo il Paesaggio Coordinamento provinciale di Cremona”, dalla “Rete delle Associazioni e dei Comitati contrari al Biodigestore del Cermec” (), da “NoRigass No GNL Nazionale”. () La Rete delle Associazioni e dei Comitati contrari al Biodigestore del Cermec è composta da:
° Associazione per i Diritti dei Cittadini ADiC Toscana APS
° Movimento Consumatori nazionale APS
° Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua ODV
° GrIG Presidio Apuane
° Associazione Comitato Acqua alla gola Massa
° Comitato Apuano salute ambiente della provincia di Massa Carrara
° IBS-Inter-rete Beni comuni e Sostenibilità
° Magliette Bianche di Massa Carrara
° Comitato dei cittadini per la chiusura di Cava Fornace (Discarica)
° La Pietra vivente
° Associazione Alberto Benetti APS
° Italia Nostra Massa e Montignoso
° Associazione Acqua bene comune Pistoia e Valdinievole ODV
° Alleanza Beni comuni ODV
° Atto Primo salute ambiente e cultura ODV
° Osservatorio Ambientale Pratese
° Crisoperla associazione biologica per l’economia solidale APS
° Rete Toscana in movimento
° Insieme per la Libellula