COMUNICATO

Assistiamo stupefatti alle preoccupanti notizie relative alla costruzione della Casa e dell’Ospedale di Comunità previsti alla stazione.

Nel ribadire che la scelta del sito, fatta dal Sindaco e dalla sua Amministrazione, è profondamente sbagliata, siamo convinti che questa struttura sia indispensabile per migliorare e qualificare l’erogazione dei servizi, con particolare riferimento a prevenzione e assistenza sul territorio e per realizzare un’adeguata integrazione tra servizi ospedalieri, territoriali e sociali, riducendo i tempi di attesa per l’erogazione delle prestazioni.
Partiamo dai fatti:


-il progetto definitivo ed esecutivo non è ancora pronto, pare vi siano ancora contrasti tra i progettisti della casa di comunità e i controllori dei costi. Ciò sta accumulando ritardi ormai ingiustificabili. Nel corso della riunione della Cabina di regia di lunedì 15 aprile, l’ASL posticipava l’avvio dei lavori alla fine di giugno, previsione ottimistica tenuto conto di tutte le procedure burocratiche;


-non vi è certezza del finanziamento dell’intervento attraverso il PNRR. Infatti, con varie manovre, in ultimo il decreto del Governo di aprile, si sono tagliate, risorse considerevoli alla sanità, con l’inaccettabile risposta da parte del Governo che quei fondi saranno rimessi attraverso le risorse del cosiddetto articolo 20, che annualmente viene alimentato dalla legge finanziaria. Ed il pericolo di un definanziamento di molte strutture è molto alto, tenuto conto che “La rimodulazione riguarderebbe prevalentemente i nuovi edifici, per i quali la realizzazione entro giugno 2026 è a rischio”;


-la Regione Toscana sostiene che, qualora l’intervento di Massa non fosse finanziato dal PNRR, verrebbedirottato sull’articolo 20, ma nel “piano di investimenti” da 112 milioni, recentemente approvato dalla Giunta, non figura neppure un euro per la Casa di comunità massese. Ovviamente non può comparire perché, ad oggi, tale intervento è ancora formalmente finanziato attraverso il PNRR, ma, qualora fosse espunto, con che cosa si finanzia l’intervento? Si attenderà il nuovo piano d’investimenti regionale di un art. 20, che dovrà essere alimentato dalla nuova legge finanziaria?


-da notizie che circolano pare che il costo complessivo della struttura sia lievitato di 5/6 milioni di euro, circostanza che rende ancora più complicato l’intervento;


-rimane incerta anche la partita del personale medico e infermieristico che dovrebbe garantire i servizi erogati all’interno della nuova struttura.


Questi fatti ci portano a ritenere che sia molto alto il rischio oggettivo che tale importantissima struttura non venga realizzata, nonostante le rassicurazioni della Regione Toscana e gli impegni assunti dallo stesso Sindaco durante la sua campagna elettorale, ribaditi poi nelle linee programmatiche approvate dalla maggioranza del Consiglio comunale. A ciò va aggiunto l’inadeguatezza e le criticità riscontrate nel distretto di Via Bassa Tambura, struttura che necessiterebbe di adeguamenti che comportano investimenti di notevoli risorse finanziarie, al momento non programmate in attesa della nuova costruzione e, qualora essa non venisse malauguratamente costruita, cosa succederebbe?

Il pericolo di non avere la nuova struttura e, nel contempo, arrivare ad un ridimensionamento dei servizi erogati in via Bassa Tambura, come previsto dal piano al momento bloccato, è una circostanza negativa da mettere sul conto.
Il Sindaco Persiani, evidentemente avendo subodorato tale rischio, interviene sulla stampa denunciando ritardi, di cui egli stesso è corresponsabile, nel maldestro tentativo di addossare le responsabilità agli altri. Il Sindaco è unmaestro di questa sceneggiata: quando le cose vanno bene si prende i meriti, quando vi sono difficoltà, scarica la colpa su altri.

E’ il solito scaricabarile al quale abbiamo assistito per la realizzazione delle bonifiche delle zone SIN/SIR, con il risultati che sappiamo.
Come Polo progressista e di sinistra chiediamo a Regione Toscana, ASL, Sindaco di Massa che si faccia chiarezza su questa storia e che, finalmente, si adotti un metodo di trasparenza e di verità.