Nel Consiglio Comunale di Massa, ieri sera, un acceso scontro ha animato la sala della Resistenza del palazzo Ducale.
Una delegazione di lavoratrici ed ex dipendenti della cooperativa Compass, operante presso la rsa Casa Ascoli, è stata negata la possibilità di esporre le proprie critiche e preoccupazioni riguardo alla gestione dell’istituto. Il rifiuto di ascolto ha scatenato proteste e polemiche, evidenziando una profonda frattura tra istituzioni e cittadini.
Le lavoratrici della Compass, dopo aver atteso pazientemente il loro turno, si sono rivolte al Consiglio Comunale per denunciare la precaria situazione all’interno della rsa Casa Ascoli. Stipendi ritardati, promesse non mantenute e un clima pesante aleggia nell’istituto, gravato da debiti ingenti che compromettono la sua stabilità finanziaria. Il loro intento era quello di mettere in luce le responsabilità dell’amministrazione comunale riguardo alle nomine e alla gestione dell’istituto.
Tuttavia, la richiesta di esporre il proprio dissenso è stata respinta dalla maggioranza del Consiglio, compreso il sindaco Francesco Persiani.
Non solo è stato negato loro il diritto di leggere un documento distribuito in sala, ma è stata bocciata anche la proposta di sospendere la seduta per consentire un confronto con i capigruppo. L’atteggiamento intransigente dell’amministrazione ha scatenato la dura reazione dell’opposizione e del pubblico presente in sala.
Le critiche non si sono limitate alla gestione della rsa Casa Ascoli, ma hanno evidenziato una più ampia crisi di rappresentanza e dialogo tra cittadini e istituzioni. L’incapacità di ascolto e di dialogo è stata contestata duramente, con riferimenti alla mancanza di trasparenza e democrazia nel funzionamento del Consiglio Comunale.
La situazione è sfociata in momenti di tensione, con il presidente del Consiglio che ha richiamato più volte all’ordine e la minaccia di sgombero della sala. Le lavoratrici, hanno abbandonato l’aula lanciando in aria la lettera di denuncia.