“Grazie di essere qui. Perché la legalità e il rispetto iniziano dalla quotidianità dei cittadini: noi tutti lo siamo, parte di una comunità può dirsi davvero libera se coltiva questi valori costantemente, fin dalle azioni più semplici che ci troviamo a compiere nelle nostre giornate ”: questo il saluto del sindaco di Pietrasanta, Alberto Stefano Giovannetti, agli oltre 300 ragazzi e ragazze dell’istituto superiore “Don Lazzeri-Stagi” che venerdì mattina hanno partecipato all’iniziativa dell’Arma dei Carabinieri sulla cultura della legalità e contro ogni forma di bullismo, al teatro comunale “Cesare Galeotti”.

Aperti i lavori da Giovanni Guidi, docente dell’istituto scolastico e referente del team anti-bullismo, il primo cittadino ha ricordato l’impegno dell’amministrazione sul fronte della trasparenza e della sinergia con le forze dell’ordine, citando il protocollo d’itesa sottoscritto alcune settimane fa in Prefettura a Lucca con il Comando provinciale della Guardia di Finanza, per vigilare sul corretto impiego delle risorse pubbliche e di quelle erogate dal Pnrr in modo particolare; ma anche l’iniziativa promossa dalla presidenza del consiglio comunale “Il Comune diventa Elementare”, con tanti alunni delle scuole cittadine accolti in Municipio per scoprire, fra le altre cose, in funzionamento e l’attività della “macchina” amministrativa. “Le forze dell’ordine – ha concluso Giovannetti – sono alleati preziosissimi, non solo per il controllo del territorio o in situazioni critiche e di pericolo ma per la diffusione della cultura della legalità che, come in questo caso, riescono a portare con efficacia anche all’interno della nostra comunità scolastica”.

La parola è quindi passata al comandante della Compagnia di Viareggio, il capitano Marco Colella che ha interloquito con i ragazzi su molti aspetti del bullismo e del cyberbullismo: dalla definizione di “bullo” agli atti che questo può commettere; il ruolo dello “spettatore”; la vicenda di Tiziana Cantone, 31enne morta suicida dopo la diffusione su Internet di video hot senza il suo consenso. Si è innescata una partecipazione ricca e spontanea, fra studenti e militari, conclusa in un vero e proprio dibattito con i ragazzi a interrogare i rappresentanti dell’Arma sui diversi aspetti di questa fattispecie di reato e, più in generale, sulle articolazioni della violenza di genere.