Il Governo ha ufficialmente assunto l’impegno di garantire il futuro di Sanac insieme a tutti i suoi lavoratori e di far ripartire gli ordini dallo stabilimento di Acciaierie d’Italia a Taranto. Durante la discussione del Decreto Ilva alla Camera, già approvato al Senato, sono emersi diversi punti chiave, tra cui l’ammissione immediata alla procedura di amministrazione straordinaria per le imprese di interesse strategico nazionale con almeno 500 dipendenti e debiti significativi. Inoltre, il Ministero dell’economia avrà la possibilità di erogare finanziamenti a queste imprese per un massimo di 320 milioni di euro per l’anno 2024.

Il Decreto Ilva include anche disposizioni volte a sostenere le imprese dell’indotto, consentendo loro di usufruire del Fondo di garanzia anche in assenza di valutazioni creditizie particolarmente favorevoli. Inoltre, un emendamento del Governo ha incluso un disegno di legge relativo all’indotto di Acciaierie per sostenere la filiera dell’acciaio.

Il Governo ha accolto favorevolmente un ordine del giorno presentato dai deputati di Fratelli d’Italia, Alessandro Amorese e Salvatore Deidda, che impegna il Governo a promuovere azioni per assicurare la ripresa degli ordini da parte di Acciaierie d’Italia verso Sanac e a sostenere il pieno rilancio dell’attività produttiva nello stabilimento di Taranto, nonché una ripresa degli ordini commerciali a favore delle imprese dell’indotto, compresa Sanac.

Un duplice impegno che da un lato punta a far ripartire gli ordini da Taranto diretti ai quattro stabilimenti Sanac in Italia, fra cui quello di Massa che è anche il principale, e al tempo stesso a portare avanti una trattativa con il solido gruppo Beltrame, interessato all’acquisizione di Sanac, a patto che venga preservato tutto il battente occupazionale, nodo cruciale per il futuro del gruppo e per salvaguardare i posti di lavoro che a causa della crisi di questi anni sono scesi sotto le 300 unità.

Questo impegno rappresenta una netta inversione di tendenza rispetto alle difficoltà affrontate durante l’esperienza societaria precedente e segna un segnale positivo per il futuro di Sanac e dei suoi dipendenti. La nomina degli stessi commissari sia per Acciaierie d’Italia che per Sanac indica un’attenzione congiunta verso entrambe le realtà, dopo anni di vertenze e incertezze.