Riteniamo doveroso dare il nostro contributo al dibattito in corso dopo il nuovo comunicato dei Civici Apuani, che diffonde notizie stranamente imprecise: infatti il ricorso al Mibact ed alla Soprintendenza, cui fanno riferimento, è stato proposto dal nostro Comitato, che comprende una pluralità di associazioni, e non solo dalle due erroneamente citate, che invece sembrano essere state prese di mira per aver organizzato il recente convegno presso la Sala della Resistenza.

Per completezza di informazione, ci siamo fatti promotori di denunce anche presso i carabinieri forestali, gli uffici ambienti della regione, gli organi di controllo del PNRR nonché gli uffici della stessa Unione Europea.

L’apparizione nel dibattito in corso sulla Ugo Pisa dei Civici Apuani, non sappiamo se come associazione, gruppo consiliare o addiritura come nome de plume dell’amministrazione stessa, rivela l’evidente disagio della coalizione che governa la nostra città.

L’intervento firmato dalla lista “Civici Apuani” in merito alla situazione del progetto su Ugo Pisa, scomposto o meno che lo si voglia valutare, rende necessarie alcune precisazioni:

1.     Troviamo innanzitutto surreale la pretesa di condizionare un ordine professionale sulle scelte della formazione professionale dei propri iscritti, i quali per dovere deontologico devono occuparsi delle trasformazioni fisiche del territorio e devono operare per la valorizzazione dei paesaggi naturali ed urbani.

2.     Si tratta evidentemente di una intromissione pericolosa rispetto all’autonomia di un ordine professionale, il cui parere qualificato potrebbe finire per smascherare la disinvolta gestione del territorio da parte dell’amministrazione comunale.

3.     L’intervento di questi ultimi arrivati si qualifica inoltre per la mancanza (fortuita o preordinata lo decideranno i lettori) di corrette informazioni per i cittadini. Ad esempio la lettura del masterplan approvato dalla giunta comunale il 30 di ottobre chiarisce bene che la realizzazione per stralci funzionali dell’intero progetto non è conseguenza dell’ascolto dei cittadini bensì di una scelta solipsistica della Giunta “in considerazione della complessità degli interventi ed in ragione del reperimento delle risorse finanziarie”.

Riteniamo che i cittadini debbano sapere chiaramente che la scelta di non abbattere per il momento l’edificio a mare non deriva dall’accoglimento delle “osservazioni presentate da una parte di cittadini e di associazioni”, ma da un mero calcolo economico-finanziario, visto che rispetto al progetto originario, finanziato nel Pinqua per 15 milioni di €, sono state aggiunte altre opere, che ci appaiono insensate in relazione al funzionale utilizzo del parco.

Tali aggiunte hanno sottratto denaro che poteva essere utilizzato per mettere in sicurezza l’edificio a mare.

Anche la scusa dell’aumento dei costi dei materiali di costruzione, inserita nella richiesta al ministero di rimodulazione, non appare plausibile per il semplice motivo che al momento della presentazione del progetto in conferenza dei servizi ad Agosto 2023 i prezzi erano già saliti a causa dei conflitti internazionali e per le dinamiche inflattive e in quel contesto nessuno, amministrazione in testa, ha fatto alcun cenno a questa criticità sui prezzi.

Quanto infine al bosco/pineta ci domandiamo come l’asserita “ottica di conservarla e rinnovarla” possa trovare conforto negli abbattimenti generalizzati in corso senza aver previsto un vero piano di ripiantumazione che non sottragga alla cittadinanza quell’area per decenni e come sia possibile confondere termini come “fruibilità del suolo” con quello di “consumo di suolo”.

Il “consumo del suolo” non diventa lecito solo perché deciso da una amministrazione comunale. 

La “fruibilità del suolo” è quello che il PNRR, il PIT e il buonsenso richiedono e che il Comitato Ugo Pisa chiede per la città.

Comitato Ugo Pisa