Leggiamo con sempre maggiore stupore quanto riportato negli articoli del 9 Febbraio  relativi al convegno a Palazzo Ducale, promosso dal Comitato per la biodiversità.

Con stupore, perché abbiamo letto di “clamorosi errori di valutazione relativi alle demolizioni e agli abbattimenti previsti, dimenticando che tutti gli Enti interessati hanno espresso i pareri favorevoli di competenza (Conferenza dei Servizi, Alta Commissione del Ministero, Soprintendenza di Lucca e Soprintendenza Centrale) e che professionisti qualificati hanno redatto progetti in linea con le normative vigenti.

Le opere di riqualificazione del Parco sono nate da un’analisi dettagliata, a firma di un agronomo qualificato, che ha previsto quanto necessario sia per mettere in sicurezza il Parco che per reimpiantarne le essenze, in modo da ottenere una pineta perfettamente fruibile. Le critiche rivolte verso questo intervento risultano tanto sterili quanto infondate, sia perché persistono nel negare che la progettazione, l’esecuzione dei lavori e i finanziamenti hanno tutti la finalità di restituire alla cittadinanza il parco, sia perché corroborano queste tenaci rimostranze sulla base di affermazioni false e tendenziose (ad esempio: abbattimenti vegetali indiscriminati).  

Per quanto riguarda la procedura urbanistica (varianti, vincoli, autorizzazioni etc.) definita dall’Arch. Roberto Del Sarto “intricata”,  con oscuri aspetti amministrativi e procedure definite “border line”,  non si può restare inermi di fronte alla disinvoltura di tali affermazioni, profondamente inesatte, sia perché provengono da un tecnico che si suppone  conosca la materia in modo approfondito, sia perché lo stesso, nelle vesti di Presidente di un ordine professionale, deontologicamente, dovrebbe astenersi dal prendere posizioni politiche, fatto peraltro già accaduto in un precedente convegnosempre sull’Ugo Pisa, in cui la partecipazione, da parte degli iscritti, assicurava loro il conseguimento di crediti formativi.

E ancora si è parlato anche di incongruenze procedurali per istruttorie mancanti, di errori formali, sequenze rovesciate e sostituzioni dei responsabili, arrivando, in un delirio crescente a ipotizzare l’intenzione di eliminare, nella fase di validazione finale del progetto,tutte le carenze evidenziate.

Affermazioni gravissime che saranno valutate nelle opportune sedi.

Leggiamo gli articoli anche con rammarico, perché il cittadino deve rendersi conto che queste sterili polemiche, queste contestazioni esasperate, hanno come solo ed unico scopo quello di cercare di far perdere il finanziamento all’Amministrazione Comunale. 

Perdere questo finanziamento significherebbe non riaprire il Parco, non permettere ai ragazzi di usufruire di uno studentato che poche scuole, in Italia, possono vantarsi di avere, perdere la possibilità di usufruire di alloggi per le fasce deboli della popolazione e per il Dopo di noi e infine di usufruire di nuovi e moderni impianti sportivi: in estrema sintesi significherebbe perdere una grossa occasione e ripiombare nell’immobilismo e degrado che regnavano prima dell’Amministrazione del Sindaco Persiani.

Ma, vogliamo rassicurare tutti, questo non accadrà !

Associazione Civici Apuani