La questione della soluzione del grave rischio idraulico del fiume Frigido interessa concretamente a qualcuno? Quale sorte ha avuto ? Dobbiamo forse aspettare una tragedia per far sì che gli Enti competenti intervengano ?

L’esondazione del Fiume per una massima piena determinerebbe l’allagamento di una parte significativa della città, con il coinvolgimento dell’intera zona della marina, comprendendo tutta la frazione urbana del centro di Marina Di Massa ed estendendosi fino ad oltre il viale Mattei in destra idrografica e al viale della Repubblica in sinistra, con oltretutto battenti significativi, con la certezza di determinare vittime tra le persone e gli animali, oltre che danni enormi alle cose.

Da anni la politica sembra lontana dalla soluzione del problema e non riesce a trovare una sintesi efficace e condivisa (si discute poco e non si decide nulla), mentre i dati tecnici sono inoppugnabili e evidenziano che :

– le portate idrologiche del Frigido sono state determinate in circa 452 e 665 m3/sec, caratterizzate, rispettivamente, da un tempo di ritorno di 30 e 200 anni;

– l’alveo del fiume si sta riducendo in maniera drammatica : la presenza di detriti è sempre più rilevante. Chi conosce il fiume ben sa che molte strutture per il rallentamento del flusso (c.d. briglie) sono pressoché scomparse, perché ricoperte dal sovralluvionamento, quando 30 anni fa erano ben visibili e svolgevano la funzione idraulica per la quale erano state progettate;

–  è stata confermata l’inadeguatezza degli argini attuali che, di fronte alle portate sopra richiamate, fanno sì che una buona parte della zona a valle sia interessata da fenomeni di allagamento – così come evidenziato anche negli studi a corredo del Piano Strutturale del Comune di Massa;

– la Regione Toscana solamente nell’anno 2017 ha riconosciuto la necessità di procedere alla progettazione preliminare degli interventi di adeguamento e ha approvato il Progetto Preliminare “Sistemazione idraulica del Fiume Frigido fra il ponte sulla via Marina Vecchia e la foce”;

– tale progettazione si poneva gli obiettivi di adeguare le arginature del Frigido (tra via Marina Vecchia e via Mazzini – via Mascagni) da un punto di vista geometrico e strutturale così da poter contenere la portata di 665 m3/sec;

Con le risorse  allora disponibili, di circa € 900.000, la Regione dichiarava di voler dare attuazione ad un primo lotto di lavori che avrebbe interessato la costruzione di nuovi paramenti di contenimento alti 4,85 metri per circa 50 metri alla destra ed alla sinistra del corso d’acqua, partendo dal ponte di via Mazzini – via Mascagni; – il progetto complessivo prevedeva ulteriori interventi, ovvero ulteriori 600 metri circa di continuazione del muro in cemento armato (costo stimato 11 milioni di euro), ed ulteriori adeguamenti idraulici e strutturali del fiume per un totale di risorse previste, per i lotti successivi al primo, di circa 16 milioni di euro;

Che fine ha fatto il progetto, per quale motivo i lavori non sono ancora partiti, perché non si prende in primaria considerazione l’ipotesi di rimuovere, pur adottando tutte le cautele del caso, i detriti che riducono l’alveo del fiume e la sua portata (detriti inerti che potrebbero avere anche un impiego economicamente significativo), perché non si parla più neppure della cassa di espansione del fiume a Remola, che un tempo era prevista  ?