Domani mattina, se le condizioni meteorologiche lo permetteranno, sbarcheranno 119 migranti salvati dalla Sea Watch. Il porto assegnato dal governo alla ONG tedesca è quello di Marina di Carrara, il nono sbarco in questa località. La notizia è giunta dal ponte di comando della nave, che ha dichiarato: “Non ci fermiamo neanche la notte di Natale, in due diverse operazioni di soccorso il nostro equipaggio ha salvato 119 persone.”

Nel Mediterraneo, la situazione continua a essere critica, con un bambino di 3 anni tra coloro che cercano aiuto su una piccola imbarcazione sovraccarica. Questi migranti sono fuggiti da Zuara in Libia e sono stati successivamente soccorsi dalla Sea Watch a circa 45 miglia (circa 90 chilometri) dalle coste africane.

Le operazioni di salvataggio, seppur necessarie, potrebbero portare a un fermo della nave, poiché il decreto Piantedosi, che regola le operazioni di soccorso in mare, ne consente solo una. Questa volta il porto designato è nuovamente Marina di Carrara, che con questo sbarco raggiunge quota 1100 persone accolte. Gli sbarchi iniziarono il 30 gennaio, quando dalla Ocean Viking di SOS Mediterranee scesero 95 persone, seguite da altri sbarchi successivi.

Tuttavia, la scelta del porto di destinazione solleva polemiche, specialmente per i 1150 chilometri di distanza dal luogo di salvataggio, che comportano quattro giorni di navigazione aggiuntivi.

La ONG tedesca ha espresso disaccordo con questa decisione, e le critiche sono arrivate anche da esponenti politici, come Sandro Ruotolo del Partito Democratico, che ha dichiarato: “Cara Sea Watch, fai bene a polemizzare con il governo del mio paese che fa di tutto per mettersi di traverso contro le ONG che salvano vite umane. Mandarvi a Marina di Carrara a 1150 chilometri è disumano.”

Intanto, si attende la riunione in prefettura per definire i dettagli dell’accoglienza, in un contesto che ormai vede Marina di Carrara consolidarsi come punto di approdo per i migranti.