Mondo dell’arte in lutto. Il maestro scultore Alessandro Mosti, conosciuto come “Indian”, è morto all’età di 53 anni. Fatale un malore che ha accusato mentre si trovava in auto.
Secondo quanto è stato ricostruito, Mosti era stato a caccia in Emilia. Di ritorno, all’altezza di Medesano ha accusato un malore, in autostrada, quasi certamente un infarto.
L’amico che era con lui ha chiamato i soccorsi, ha cercato anche di praticare un massaggio cardiaco, ma purtroppo non c’è stato niente da fare.
La salma è ora all’ ospedale Maggiore di Parma, in attesa di poter rientrare a Massa. I funerali probabilmente giovedì.
“Indian” era un artista scultoreo conosciutissimo. “Fantasticare con la mente e con il cuore, poi modellare con le mani i propri sogni ed emozioni”. Con questa frase descriveva se stesso e il suo lavoro.
Alessandro Mosti ha iniziato il suo lavoro da giovanissimo. Già a 14 anni lavorava nello studio Gualtieri di Carrara.
Appena maggiorenne ha iniziato a lavorare nel prestigioso studio di scultura Nicoli & Lyndam di Carrara, patrimonio mondiale Unesco, fino a diventarne capo laboratorio.
Qui “Indian” ha avuto modo di eseguire lavori del calibro di Messina, Vangi, Bourgeois, Bodini, Cárdenas, Pistoletto, Roca-Rey e Poncet.
Nel 2011 ha aperto un laboratorio di scultura, dando vita alla Mosti Art Sculptures Srl, in via Tinelli. Nello studio era aiutato dal fratello Daniele e da uno dei figli, Manuel, oltre che da altri scultori. Mosti è noto anche per le diverse collaborazioni con il Liceo artistico “F. Palma”, al quale offre il suo laboratorio e l’assistenza per le attività di Alternanza Scuola Lavoro, tra cui si ricordano la statua di Ali Piccinin e di Alberico I Cybo-Malaspina realizzate dai ragazzi.