Non una “semplice” esposizione e nemmeno solo una “installazione”: «classicismo di plastica», in programma domenica 17 settembre, dalle ore 18, all’interno dell’Anfiteatro Romano di Luni antica, si annuncia come un vero e proprio evento.
Le opere di Paolo Nicolai, ispirate alle forme dell’arte classica ma plasmate con materiali della contemporaneità (plastiche assemblate co scarti di lavorazione del marmo e legate da resine ecologiche) dialogheranno con le pietre antiche del sito archeologico.
«Il classicismo archeologico e la contemporaneità dell’arte non devono mai sopraffarsi l’un l’altro – spiega l’artista – ma instaurano un legame dialettico armonioso che evidenzia e valorizza tanto la solennità storica degli scavi quanto le delicate figure moderne. Penso che le pietre antiche di Luni mi accoglieranno, così come la scenografia di un teatro accoglie la performance dei suoi attori: un connubio di bellezze che fa dialogare la storia antica con il linguaggio artistico contemporaneo, in una simbiosi perfetta tra antico e moderno».
Si tratta di un connubio ormai sperimentato (è di pochi mesi fa un’analoga esposizione dell’artista ai Mercati di Traiano, nel Foro romano) dove le sculture “mutilate” di Nicolai, fatte di parti e di vuoti, fratture e incompiuti, palesemente si rifanno al linguaggio classico ma vogliono anche sottolineare, nella dialettica tutta contemporanea dell’arte, la frammentarietà delle nostre conoscenze sull’antico. Opera, quindi “mutilate” ma non “mutile” che dialogheranno con il sito archeologico che l’artista non vuole assolutamente vedere come ‘rovina’: «La storia, il racconto delle opere e del sito trasmettono forte e chiaro il messaggio della memoria del passato, di quel forte senso di appartenenza al Mediterraneo culla di civiltà, miti e vita. Per noi il simbolo della nostra filosofia della valorizzazione della città antica, Luni come luogo del contemporaneo».
L’evento è organizzato con la Direzione regionale Musei Liguria e con il Museo Nazionale e Zona archeologica di Luni e conta sul patrocinio della Città di Luni, in collaborazione con la galleria milanese di Federico Rui che, in un breve saggio critico dedicato all’evento, nota: «Così come la statuaria classica utilizzava i materiali conosciuti, oggi la plastica diventa il nuovo marmo, metafora della nuova permanenza, del residuo che ci sopravviverà così come le rocce calcaree sono sopravvissute alla classicità. Non si tratta dunque di un ritorno al passato, ma di un utilizzo di un materiale contemporaneo… Sono frammenti archeologici del futuro, non opere che tornano dall’antichità, quanto opere nuove destinate a rimanere».
L’esposizione, che resterà aperta solo nella giornata di domenica , ha come main partner: Artistico, Kairos e Bencore. Sponsor: Cantine Lunae, Nicolai Diamant, Tirrena shipping , Modeck e Cermec.