L’intensificazione e prosecuzione delle attività di contrasto all’economia illegale e sommersa attuata dai militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Livorno durante il periodo estivo, ha consentito di individuare sul litorale cecinese un locale dedito alla somministrazione di alimenti e bevande totalmente abusivo: completamente sconosciuto al fisco, nonché privo di autorizzazioni commerciali e requisiti igienico-sanitari.
In particolare, nel corso dell’attività ispettiva svolta dalla Compagnia Cecina, effettuata congiuntamente ed in maniera sinergica alla Polizia Municipale di Cecina e all’Unità Funzionale Sicurezza Alimentare e Sanità Pubblica Veterinaria (Zona Bassa Val di Cecina – Val di Cornia) del Dipartimento di Prevenzione dell’AUSL Toscana Nord-ovest, è stata accertata presso il citato locale la mancata installazione del misuratore fiscale, la presenza di n. 1 lavoratore in nero, l’assenza della prevista segnalazione certificata di inizio attività nonché insufficienti condizioni igieniche per la preparazione e somministrazione di alimenti e bevande, che hanno determinato la chiusura dell’attività in parola con effetto immediato.
Al momento dell’accesso erano presenti una trentina di clienti, già seduti ai tavoli; il locale prevedeva un menù a prezzo fisso a base di pesce per 25 Euro a persona… senza il rilascio di alcun documento fiscale.
Le fiamme gialle di Cecina hanno rilevato che la gestione del citato locale è riconducibile ad una società di fatto composta da n. 3 persone, per la quale è stata richiesta d’ufficio l’apertura di una nuova Partita Iva. I responsabili della citata società, oltre alla regolarizzazione della struttura, dovranno pagare sanzioni per circa 10.000 euro, nonché le imposte e l’IVA evasa sui corrispettivi percepiti per le somministrazioni effettuate.
Continuerà senza sosta per tutto il periodo estivo l’attività di prevenzione e contrasto della Guardia di Finanza di Livorno al fine di garantire un presidio costante nelle località a maggiore vocazione turistica, a tutela degli interessi economici, ambientali e della salute del consumatore finale, talvolta ignaro delle irregolarità delle strutture in cui si reca. L’economia sommersa pregiudica anche gli equilibri economici e finanziari del Paese, essendo orientata alla riduzione illegale dei costi di “struttura” (fiscali, organizzativi e del lavoro) per massimizzare i profitti e ottenere vantaggi competitivi impropri, a danno delle imprese che operano nel rispetto delle disposizioni legislative.