È ormai cosa certa che il luogo in cui si svolgono le terapie può influenzare l’esito delle
cure contribuendo a migliorare le condizioni del paziente.
Questo sembra ancor più vero quando il nemico è aggressivo e temibile, e la battaglia è
tormentata e lunga, come spesso accade con il cancro.
L’ho sperimentato in prima persona con mio padre del 2005 nell’Oncologia di Carrara e ho
continuato come artista l’indicazione di “umanizzazione” che mi fu suggerita proprio da quella
realtà che mi obbligò a vedere le cose con gli occhi del malato.
Come docente dell’Accademia di Belle arti di Brera a Milano e fondatrice del Biennio in Teoria e
Pratica della Terapeutica Artistica, iniziai un percorso artistico che coinvolgeva i pazienti e tutto
il personale sanitario nella realizzazione di Opere Condivise che ancora oggi rappresentano
una nuova modalità artistica.
A distanza di 20 anni l’Oncologia di Carrara è diventata un’eccellenza e un riferimento per la
ricerca oncologica; lo si capisce appena si entra nel Reparto: luce, colore e opere d’arte,
diventano la prima accoglienza ancor più di ogni aspettativa di assistenza.
E che dire dei “Donatori di Musica”?
Dal 2009 ad oggi musicisti di chiara fama e volontari da tutto il mondo donano concerti. Non si
tratta soltanto di offrire un’occasione culturale e gratuita a chi soffre, ma di creare un nuovo
rapporto tra paziente e medico. Ogni evento artistico o musicale innesca un sentimento
benefico che resta vivo in tutte le persone del reparto, producendo effetti positivi e
concreti scientificamente dimostrati; nei pazienti ricoverati si abbassano i livelli di ansia,
stress e percezione del dolore.
Sono circa 1200 le persone all’anno che necessitano di un percorso nel Day Hospital
Oncologico (DHO) di Carrara per chemioterapia, immunoterapia, terapie a bersaglio
molecolare o una combinazione di queste. Molti dei pazienti in cura sono stati protagonisti
dell’Opera condivisa “ Rinascita” dedicata alle Oncologie.
Oltre 200 persone tra pazienti in cura, artisti, medici hanno realizzato da protagonisti l’Opera
condivisa ,esposta da Aprile a Giugno nel Complesso Monumentale S. Agostino a
Pietrasanta. È stata proprio una paziente del Day Hospital che mi ha telefonato per
informarmi che nel Monoblocco di Carrara è previsto lo sgombro del servizio oncologico dal
4° piano al piano terra.
Con la guida della stessa paziente siamo andate al piano terra passando dal vecchio pronto
soccorso. Il piano è buio, soffitti bassi, dalle finestre con vetri opachi si vedono solo muri. È
impensabile che questo luogo sia adatto per accogliere pazienti che hanno bisogno di luoghi
accoglienti.
Per Umanizzazione si intende l’insieme di cure mirate a migliorare la qualità di vita delle
persone malate di tumore dal punto di vista clinico, psicologico, emotivo, spirituale,
relazionale e sociale, in ogni fase della malattia. In questi 20 anni di ricerca si è visto quanto
un luogo accogliente contribuisca a favorire la “cura farmacologica”. Costruire con i pazienti, il
personale sanitario e artisti terapisti diverse opere condivise e installarle nel Day Hospital ci
ha offerto una grande possibilità di crescita umana e artistica.
La recente realizzazione dell’opera “Rinascita” è stata un momento importante perché ci ha
fatto sentire quanta forza esiste nella condivisione e quanta speranza ci sia nella creatività e
nell’arte.
È con la speranza della “Rinascita” che tutti i partecipanti all’Opera condivisa
sottoscrivono questo documento e chiedono con forza che per un eventuale
spostamento del Servizio di Oncologia venga individuato uno spazio idoneo al Day
Hospital affinché le cure siano svolte in un luogo a misura d’uomo, centrato sulla
persona e sulle sue esigenze, un ambiente che faciliti la guarigione.
Esiste una ampia letteratura scientifica che evidenzia come talune tipologie o caratteristiche
dell’ambiente possano influire riducendo i livelli di stress psicofisiologico, migliorando la
capacità di focalizzare l’attenzione e suscitando stati affettivi positivi (Hartig et al., 2003; Kort
et al., 2006).
La letteratura ha messo in rilievo le potenzialità offerte da spazi che permettano di mantenere
i rapporti con le persone vicine e la possibilità di costruirne di nuovi. Spazi con caratteristiche
che stimolino positivamente, come la percezione e la possibilità di fruizione diretta di luoghi
esterni, la fruizione di opere d’arte, la musica, che riducano quindi i livelli di stress
psicofisiologico migliorando le condizioni psico-sensoriali (Hartig et al., 2003; Kort et al.,
2006).
A tal proposito, citando alcuni passi del Patto per la salute,
“Nel rispetto della centralità della persona nella sua interezza fisica, psicologica e sociale, va
quindi condiviso l’impegno ad attuare interventi di umanizzazione in ambito sanitario che
coinvolgono gli aspetti strutturali, organizzativi e relazionali dell’assistenza”. (newsletter del
Ministero della salute – n. 6 anno 2014)
comunichiamo la nostra attenzione sul destino dei pazienti del Day Hospital di
Oncologia e la nostra certezza che non sarà il piano terra la prossima destinazione, ma
uno spazio luminoso e accogliente,
che non impone la rinuncia alla vita sociale.
Tiziana Tacconi