Marmo questo sconosciuto. Le ‘uscite superficiali e astiose del Sindaco Persiani rispetto alle comunicazioni del Presidente del Parco delle Apuane Putamorsi, che ha ricordato all’amministrazione Comunale che le cave al passo della Focolaccia devono chiudere in coerenza con il dettato del Piano paesaggistico regionale del 2015, sembrano non voler tener conto, in alcun modo, di una esigenza di tutela ambientale non rinviabile.
In questo senso, è bene ricordare che, in Consiglio comunale durante la presentazione e approvazione dei PABE e del regolamento degli agri marmiferi su cui pende una dura opposizione al TAR da parte della Regione,, gli esponenti del Partito Democratico più volte hanno ricordato al Sindaco e alla sua maggioranza che l’aperture di nuove cave non si potevano fare in virtù, in primo luogo, in forza del Regolamento Urbanistico, approvato anche dalla stessa, attuale maggioranza che non ha, fortunatamente, modificato quanto era stato approvato dal Consiglio comunale precedente. Infatti in base all’ art 116, comma 1 2 e 3, vengono richiamate le norme che disciplinano le attività estrattive dal vigente PRAE, dal PIT, dalle disposizioni della LR n. 65/2015 (art 113 e art 114) e dalla LR n.35 “Disposizioni in materie di Cave”. Dunque, la chiusura della Focolaccia era già definita.
In realtà, le resistenze alla chiusura poste in essere dal sindaco Persiani fanno emergere un atteggiamento mirato ad una escavazione decisamente poco regolata e caratterizzata dall’apertura di nuovi siti estrattivi anche in zone particolarmente delicate. In chiusura una nota sulle dichiarazioni di Persiani, secondo cui sarebbe stato un suo merito quello di aver impedito la definizione a Massa di beni estimati; ancora una volta occorre ricordare quanto avvenuto in Consiglio Comunale dove sono stati i rappresentanti del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico a segnalare “l’anomalia” di una formulazione della Ricognizione degli agri marmiferi, già approvata dalla Commissione Ambiente, che avrebbe, probabilmente, dato luogo all’improprio riconoscimento di un bene estimato.
Gabriele Carioli
Stefano Alberti
Volpi Alessandro
Giovanni Giusti
Norberto Riccardi Segretario PD