“La riapertura del Don Gnocchi di Fivizzano è importante anche per noi – sottolinea l’Azienda USL Toscana nord ovest in una nota – perché in questa fase soprattutto l’attivazione dei posti letto di cure intermedie e di hospice ci permetterebbe di gestire al meglio le dimissioni di pazienti fragili che non necessitano di cure ospedaliere”.
La ASL interviene sul “caso” Don Gnocchi dopo i ripetuti articoli apparsi sulla stampa locale. “Gli incontri che si sono svolti con la direzione della struttura riabilitativa e con il Sindaco sono sempre stati costruttivi. Il lavoro svolto nei mesi scorsi ha infatti portato alla definizione del numero dei posti letto di cure intermedie, hospice, riabilitazione e per gli stati vegetativi, necessari a coprire il fabbisogno della zona.
Resta il fatto – continua la ASL – che la carenza di personale medico disponibile a coprire i turni notturni è una realtà con la quale purtroppo conviviamo da tempo. Nell’ottica di una fattiva collaborazione con Don Gnocchi, abbiamo attivato ogni istituto nella nostra disponibilità per reperire internamente il personale che la Fondazione Don Gnocchi non è riuscita a reclutare: è della settimana scorsa il bando che abbiamo diffuso all’interno dell’Azienda per raccogliere la disponibilità di medici dipendenti di medicina interna, geriatria, fisiatria, anestesia e rianimazione, con l’obiettivo di ricoprire, in attività aggiuntiva, i turni ad oggi scoperti. Ci auguriamo che questa ulteriore azione porti i risultati sperati”.
“Ribadiamo che è nostra intenzione e interesse continuare a collaborare con le istituzioni e con la direzione del Don Gnocchi per arrivare a riaprire un servizio così importante per l’intero territorio, sia dal punto di vista sanitario, sia da quello occupazionale. Rimane il fatto che la Don Gnocchi ha un’autonomia di impresa e quindi è giusto che, nell’ambito delle proprie competenze, si faccia carico delle problematiche specifiche”.