Anche basta!

In questi giorni hanno parlato in molti di come le parole siano usate per fornire comunicazioni di comodo e la responsabilità non è né delle parole né tanto meno dell’arte di adoperarle, quanto dell’intento di chi le utilizza. Questo è da condannare, non tanto il fatto che la comunicazione abbia cambiato modalità o perso di eleganza, quanto il fatto che si sia perduta l’intenzione di parlare alle persone con il coraggio dell’oggettività. Così ci troviamo di fronte a chi invece di riferire sul tema specifico su cui era stato invitato a parlare decide di usare determinate parole per fare propaganda di partito. Chi lo fa in maniera scomposta e chi invece sceglie la parvenza accademica, ma il risultato è lo stesso. Tutti hanno detto la loro cercando di trovare differenze per giustificare la propria parte, ma comunque tu la metta è scorrettezza.

Così come lo è il racconto di una minoranza svogliata e irresponsabile da parte di una maggioranza che non è in grado di darsi il numero legale per far lavorare la commissione Attività produttive. Nelle commissioni la maggioranza ha un numero maggiore di consiglieri che costituisce il numero necessario per rendere l’adunanza legalmente riunita per poter lavorare. La maggioranza non spiega che se quella commissione non raggiunge il numero legale è responsabilità loro che arrogantemente non hanno riconosciuto alla consigliera che ha sostituito quello riconosciuto non eleggibile le stesse commissioni lasciate vacanti dallo stesso e che coincidevano con quelle richieste dalla new entry.

Non spiegano perché, ma chiedono, con la stessa arroganza, alla minoranza di coprire i loro evidenti problemi.

Di evidente c’è un’altra cosa: l’arroganza non è autorevolezza e non paga.

 

Luana Mencarelli

MoVimento 5 Stelle- Massa