L’intera città di Massa è sotto choc per il fratricidio che si è consumato ieri a villa Massoni, nel cuore del centro storico. Sembrava una delle tanti liti che i due fratelli Casonato, comproprietari del bene, avevano avuto negli ultimi tempi, invece ieri intorno alle 16.30 all’interno del parco si è consumata la tragedia: Marco Mario Casonato, 62 anni professore all’università di Milano, è salito su un furgone Fiat Fiorino ed ha travolto il fratello Piero Alessandro Casonato, 59 anni, specializzato in medicina del lavoro, passando più volte sopra il suo corpo. Poi è salito su un’altra auto ed è scappato, ma solo per pochi chilometri: nei pressi del McDonald l’omicida si è fermato, ha chiamato il suo avvocato Walter Mattarocci e, poi, le forze dell’ordine che lo hanno raggiunto ed arrestato; interrogato dai carabinieri fino a tarda sera, Marco era ancora sotto choc, turbato e non si era reso conto di aver spezzato la vita del fratello. In pochi minuti, a Villa Massoni sono accorsi carabinieri e polizia per tutti i rilievi: hanno trovato il cadavere di Piero accanto al mezzo, proprio vicino al cancello lungo via delle Mura Sud su cui ora sono apposti i sigilli e il cartello di sequestro, ed hanno interrogato gli operai che da qualche settimana stanno eseguendo lavori di manutenzione nel parco, richiesti proprio dalla vittima e regolarmente autorizzati dalla procura di Massa Carrara essendo la proprietà già sotto sequestro. Marco era stato nominato custode giudiziario. Ai ferri corti da tempo per questioni ereditarie, le ultime discussioni erano avvenute proprio a causa dei lavori: Piero, la vittima, infatti, aveva ingaggiato alcuni sinti per lavori di pulizia dello storico parco, ma Marco non voleva che quelle famiglie occupassero provvisoriamente il gioiello di famiglia. Solo pochi giorni era scoppiato il caos ed era stato necessario un forte spiegamento delle forze dell’ordine quando Marco, tornato a Massa per un sopralluogo, aveva chiamato la stampa e militanti di Forza Nuova e Piero si era scagliato con una jeep contro i presenti. La proprietà era sotto sequestro della procura da un paio di anni per danneggiamento al patrimonio archeologico, storico e artistico ed un mese fa era iniziato il processo a carico dei fratelli Casonato.