In Europa il nostro Paese è quello in cui il debito della Pubblica Amministrazione verso le imprese fornitrici di beni e servizi, pari a 3 punti del PIL, è il più alto, anzi per la precisione è il doppio rispetto alla media dell’U.E. dove è dell’1,4% del PIL. Dobbiamo rilevare – evidenzia il Segretario Generale Mascardi Gabriele – che i tempi medi dei pagamenti si sono accorciati a 58 giorni, ma in alcune aree del Paese sono molto più alti raggiungendo ritardi superiori ai 100 . Ben il 61% degli Enti Pubblici non rispetta i termini fissati dal D.lgs. 192/2012, con in testa i Comuni che sforano i 30 giorni con una percentuale del 64,8% e gli altri Enti Pubblici con il 54,5%. Per quanto riguarda il servizio sanitario nazionale il 46,9% degli Enti non salda le fatture entro il termine dei 30 giorni stabiliti dalla legge che in alcuni casi può arrivare fino a 60 giorni. Non sono da meno nello sforare i termini Enti Pubblici che gestiscono imposte e contributi: Agenzia del Demanio, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Equitalia, Inps ed Inail che pagano i loro fornitori in 50 giorni, con picchi di 91 giorni per l’Agenzia del Demanio. Per quanto riguarda il livello regionale, la Toscana paga i propri fornitori in 81 giorni, a fronte di quanto succede in altre Regioni più virtuose quali la provincia autonoma di Bolzano, dove gli Enti pagano in 36 giorni ed il Friuli Venezia Giulia con una media di 39 giorni. Quindi nonostante ci siano stati dei miglioramenti c’è ancora molto da fare per garantire alle imprese il diritto di essere pagate nei tempi stabiliti dalla legge. Allora proponiamo di applicare la compensazione diretta e universale tra i debiti e i crediti degli imprenditori verso la Pubblica Amministrazione. Non può lo Stato, che per garantirsi il pagamento dell’IVA impone alla Pubblica Amministrazione l’applicazione dello split payement, riversare sugli imprenditori questi ritardi che mettono in affanno le imprese sempre a corto di liquidità. Invitiamo dunque i parlamentari della nostra circoscrizione a fare massa critica con altri loro colleghi ed ad attivarsi nei confronti dell’esecutivo perché questo meccanismo così semplice possa essere attuato e finalmente anche le nostre aziende, alle quali viene chiesto di pagare alle scadenze fissate, imposte, tributi, tasse e balzelli vari, possano, a loro volta, ricevere puntualmente il pagamento per i servizi resi o per la fornitura di beni effettuata. A nostro avviso, conclude Mascardi , non si possono avere due pesi e due misure. La Pubblica Amministrazione può e deve pretendere il pagamento dei vari tributi in maniera puntuale, ma altrettanto puntuale deve essere il pagamento delle prestazioni fatte dalle imprese. Se per analogia applicassimo la norma sul ravvedimento operoso prevista per il ritardo dei versamenti fiscali (art. 13 del D. Lgs 472/97) gli enti in esame, a fronte di pagamenti per 3.463 milioni di euro, si calcola una sanzione di 38 milioni di euro.