Un primato il consiglio provinciale lo ha già: la Provincia infatti è stata la prima ad andare al voto per il rinnovo delle cariche istituzionali di presidente e consigliere dopo il referendum costituzionale sulla riforma che ne prevedeva la cancellazione del nome dal testo costituzionale e a distanza di poco più di due settimane da quel fatidico 4 dicembre e a 10 giorni dalla tornata dell’11 dicembre, qualcosa è cambiato.

“Dovevamo essere i liquidatori di questo ente – ha detto il neo presidente Gianni Lorenzetti nel suo intervento dopo il giuramento formale – e invece dopo il voto referendario è cambiato decisamente l’orizzonte perché nostro compito, arduo, è quello di rilanciare questo ente che resta nella Costituzione con pari dignità rispetto agli altri enti territoriali.

prima-seduta-consiglio-2Ringrazio chi mi ha preceduto: in primo luogo il presidente Narciso Buffoni che ha dovuto affrontare il momento più difficile dell’applicazione della riforma Delrio, con la riduzione del personale, la mobilità e la riorganizzazione dell’ente, poi i due facenti funzioni, Ugo Malatesta e Davide Poletti.

Dopo la sottrazione di funzioni, rimaste quelle principali relative alla viabilità e agli edifici scolastici e istruzione, molti si sono accorti solo allora dell’importanza che avevano e hanno le Province, ritenute troppo facilmente inutili.

L’impegno è arduo perché molte sono le necessità e poche le risorse: usciti da questa fase occorre ripensare     in prospettiva. Un percorso che sarà lungo ma occorre sforzarci tutti, maggioranza ed opposizione, per ricercare ogni risorsa possibile e sfruttarla al meglio”.

Il presidente Lorenzetti ha poi illustrato a situazione del bilancio 2016 che ha una cifra pari a circa 22 milioni di euro. Di questi lo stato ne ha prelevati nel corso dell’anno oltre 9 milioni. Il prossimo anno il prelievo, se non ci saranno aggiustamenti, salirà ad 11 milioni.

prima-seduta-consiglio-1“All’interno di queste cifre – ha aggiunto Lorenzetti – lo spazio per la politica, cioè per fare delle scelte, si è ridotto all’osso: nel 2016 parliamo di 500 mila euro per intervenire su viabilità e edifici scolastici, non per scelta ma per necessità. Dal mio insediamento, la scorsa settimana, mi sono mosso subito con l’Unione delle Province per fare pressione affinché si scongiuri l’aumento del prelievo sul prossimo anno. Per ora il bilancio è stato salvato anche grazie alle alienazioni di patrimonio: nei prossimi giorni venderemo alla società istituita dallo Stato la caserma dei carabinieri di Carrara, ma sarà una boccata d’ossigeno, per lavorare i prospettiva occorre altro e perseguiremo ogni strada praticabile”.