È mercoledì, ha appena finito di lavorare e per andare a prendere la bimba all’asilo è ancora presto. Manca un’oretta. E lei, 34 anni, decide di utilizzarla per concedersi una passeggiata. Parcheggia l’auto in via San Leonardo, poco distante dall’obelisco, la sua intenzione è raggiungere la passeggiata lungo Frigido.
È sul ponte, all’altezza della fermata dell’autobus, quando uno sconosciuto, un uomo alto e biondo, la affianca. Non le concede il tempo di capire: si volta verso di lei e le sferra un pugno in faccia. Un pugno violento, diretto. Ha le mani grandi, le “investe” il naso, gli zigomi. Lei barcolla, si regge in piedi a fatica, ci vede male: il sangue le riempie il volto, è minuta, si sostiene a fatica alla spalletta del ponte, teme di perdere l’equilibrio e di cadere nel fiume. È una maschera di sangue, non realizza cosa sia accaduto, quell’uomo per lei è uno sconosciuto. Mai visto prima.
È da poco passato mezzogiorno e in via San Leonardo di gente ne passa parecchia: una mamma si ferma, scende dall’auto, rovista nella grande borsa del suo piccolino e passa un paio di teli da cambio alla ragazza ferita perché possa tamponare il sangue, pulirsi.
Assistono alla scena anche due ragazzi: sono amici, in sella allo scooter, e di fronte ad una giovane donna aggredita a sangue freddo, in mezzo alla strada, non perdono un attimo. Inseguono l’uomo e lo raggiungono. Riescono a tenerlo fermo giusto il tempo necessario perché i carabinieri, allertati da alcuni passanti, raggiungano la zona obelisco.
La donna è sotto choc, trema, non riesce a realizzare: viene trasportata in urgenza al pronto soccorso, il sangue che scorre le impedisce di respirare bene, teme il peggio. Il suo setto nasale – le spiegheranno i medici – è completamente fratturato e anche uno zigomo non se la passa bene. Probabilmente dovrà essere operata. Per lei la prognosi è pesante: per riprendersi le serviranno almeno 30 giorno, salvo l’eventuale convalescenza post operatoria.
Lo sconosciuto che l’ha aggredita viene identificato: è un quarantenne di origine fiorentina che non conosce la donna che ha aggredito.
Non è escluso, allo stato dei fatti, un gesto di emulazione della triste “moda” americana, già importata in alcune città italiane, di passare per strada e sferrare pugni a chi cammina. Senza un motivo, senza una spiegazione. Violenza e caso. Per l’uomo non è scattato l’arresto: la legge non le prevede se non c’è flagranza si reato. Ma la città, sconvolta dall’accaduto, spera che si faccia chiarezza sull’episodio, che l’uomo risponda di fronte alla giustizia del gesto che ha commesso e che si eviti il ripetersi di un comportamento che diventa ancor più pericoloso perché casuale e imprevedibile. La donna ferita è stata dimessa mercoledì in serata, le sue condizioni sono stabili, ma è ancora scossa per l’accaduto. La prossima settimana, valutato il decorso, i medici decideranno se operare.
il tirreno