La notizia, comunicata dal presidente del Consiglio durante l’assemblea dei sindaci di Anci, che tutti i progetti relativi alle periferie urbane saranno finanziati, con un aumento dello stanziamento da 500 milioni a 2,1 miliardi di euro rappresenta anche per la nostra città un dato molto importante. Si tratta infatti, nel caso di Massa, di uno stanziamento pari a oltre 23 milioni di euro – di fatto un piano degli investimenti certamente neppure immaginabile da parte di un singolo Comune e, probabilmente, neppure da una Regione – che consentirebbe finalmente di avere le risorse per realizzare un’ idea decisiva per il presente e per il futuro della nostra città. La proposta che abbiamo presentato è, in quest’ottica, veramente l’espressione di una visione complessiva che tende, prima di tutto, a rivitalizzare il senso di appartenenza ad una comunità, aperta, rasserenata, e consapevole di ciò che è e di ciò che vorrà essere. Una simile convinzione dipende, in primo luogo, dalla capacità, insita nel progetto stesso, di creare una nuova idea di quartiere-comunità che può nascere legando, sia sul piano infrastutturale e materiale sia su quello socio-culturale, una serie di aree che attualmente tendono ad essere chiuse in sé stesse e intrinsecamente fratturate. In altre parole si tratta di ridefinire una porzione cruciale della città, che potrà così sviluppare risorse finora largamente sottoutilizzate e, al tempo stesso, attraverso una riqualificazione generale dei servizi e delle modalità del loro utilizzo, potrà superare gli aspetti più critici del degrado, avviando originali percorsi di inclusione. Tali luoghi acquisteranno nuovo valore per la città in quanto andranno ad intercettare reti di relazioni attive divenendo contenitori di progettualità sociale. Tutto ciò è certamente facilitato dalla presenza di un più complessivo itinerario di approvazione dello strumento urbanistico generale, che manca in questa città da 35 anni, ed è ora, finalmente, in dirittura d’arrivo, dall’esistenza di percorsi scolastici rinnovati e da un significativo sforzo di miglioramento dei sistemi di raccolta dei rifiuti – con l’avvio del porta a porta -, di rinnovamento del patrimonio edilizio pubblico – con la demolizione e la ricostruzione di alcune strutture fatiscenti, che rappresentano un vero e proprio incubatore di tensioni sociali – e di integrazione, a cui può dare un contributo decisivo la ristrutturazione di mense e di luoghi di accoglienza. Si tratta di un insieme di misure che incidono direttamente sulla dimensione individuale delle esistenza e dunque, nella misura in cui sono definite sulla base di un progetto “pubblico”, possono acquisire una particolare efficacia nell’azione di rigenerazione urbana perché cessano di essere percepite come singole parti ma diventano espressione concreta – nelle pratiche – di una visione complessiva che declina in senso compiuto una prospettiva di innovazione sociale, più forte ancora della stessa partecipazione. L’area individuata dal progetto è molto estesa, perché comprende un perimetro che contiene zone come la Cervara, l’area della Stazione, fino al Viale Roma, alle Villette, ai Poggi e si ramifica anche oltre; in tali zone l’obiettivo è quello della riqualificazione degli edifici pubblici, a cominciare dalle scuole e dagli asili, dei centri di aggregazione, dell’edilizia popolare, dei parchi, e dei luoghi dell’accoglienza sociale.

Accogliamo anche con soddisfazione la notizia che il governo sembra deciso a finanziare il nostro progetto del Palazzetto dello Sport. Noi abbiamo deciso di finanziarlo con risorse pubbliche perché risulta essere l’unico modo per poterlo realizzare in tempi rapidi e con un percorso finalmente certo, dopo gli sfortunati tentativi del passato. La demolizione del vecchio Palazzetto è, intanto, già iniziata e tra poco inizierà anche la costruzione di quello nuovo, il cui completamento è previsto per la fine di settembre 2017. Del nuovo Palazzetto, abbiamo presentato il progetto anche al Coni che ha scelto però di finanziare in larghissima prevalenza interventi di dimensioni più piccole e per cifre assai inferiori. Se il governo, invece, deciderà di finanziarlo e se il finanziamento arriverà in tempi non troppo lunghi, allora saremo in grado di liberare le somme destinate al Palazzetto e rivolgerle ad altre destinazioni, a cominciare dalla riqualificazione delle nostre scuole, per le quali, intanto, il Piano delle opere del Comune di Massa per il 2017 ha già previsto 450 mila euro. Aiutati che il ciel ti aiuta, verebbe da dire.

L’Amministrazione comunale.