Il comitato “Acqua alla gola” sta preparando una nuova grande assemblea popolare. Gaia, il presidente Vincenzo Colle e il cda insediatosi da poco, hanno mostrato sicuramente una maggiore attenzione rispetto al passato; più partecipazione ai dibattiti, agli incontri pubblici, al dialogo con i rappresentanti del comitato. Ma nessuno abbassa la guardia: la protesta continua perché “giusta”, dicono, visto che “rimette al centro il valore dell’acqua come bene comune, come elemento di vita, come diritto umano e civile”. Lo scopo è sempre quello di far abbassare i costi delle bollette, e non tanto a causa delle tariffe dell’acqua, ma per tutti i costi aggiuntivi come deposito cauzionale o depurazione. E tra gli obiettivi più importanti c’è sempre quello “di non negare l’acqua” alle famiglie indigenti che non riescono a pagare le fatture. “Alzare il livello della protesta non è un atto contro la nuova dirigenza – precisano i rappresentanti di Acqua alla gola – ma un doveroso impegno che da tempo abbiamo preso per cercare di cambiare Gaia nella sua gestione ordinaria e nel rapporto con i cittadini”. Il comitato non ha dubbi: se in bolletta tornasse una sola voce, quella relativa al consumo dell’acqua, i cittadini riuscirebbero a pagare e sparirebbero i morosi. Si torna in piazza, quindi, probabilmente all’aperto, in un giardino pubblico, non contro la nuova dirigenza di Gaia, ma per ottenere l’accoglimento delle proposte più volte formulate.