Un inno alla vita nel giorno della morte. Certo c’era grande commozione tra le centinaia di persone che si sono riversate nella chiesa di San Nicolò per l’addio a Letizia Leviti, grande giornalista tv , scrittrice, madre di tre figli. Una donna di carattere che ci ha lasciato a soli 45 anni per un male incurabile e le cui parole, un messaggio registrato, dicono molto del modo in cui ha vissuto: sempre attiva, curiosa, molto attenta ai bisogni e alle storie della gente. Una disponibilità immensa quella di Letizia, letizia bara maritoche ha lasciato il segno in chi ha avuto la fortuna di conoscerla e magari di lavorarci.

Dai colleghi di Sky (c’erano, tra gli altri, o in chiesa l’ex direttore Emilio Carelli, il collega inviato Andrea Bonini) a quelli della carta stampata, ma anche organizzatori di grandi eventi come il Bancarella di Pontremoli o Convivere, dove Letizia era di casa nelle sue vesti di conduttrice. Tra i presenti, tra i sindaci lunigianesi Folloni, Mastrini, l’ex Vatteroni, Manenti, per Carrara la Giovanna Bernardini, anche il primo cittadino di Firenze Dario Nardella. E poi il procuratore Aldo Giubilaro, il sottosegretario Cosimo Ferri con i fratelli Jacopo e Filippo. Insomma una forte presenza anche delle istituzioni per stare vicino alla famiglia.

 In chiesa Letizia lascia un messaggio forte, un messaggio d’amore per il suo lavoro, lavoro di verità, e per la vita. Come forte è stata l’omelia di don Piero Cantoni che ha coadiuvato l’officiante don Marco Gentili. E se uscendo dalla chiesa ecco le note di Vivere di Vasco Rossi, non è certo un caso. «La mia vita è stata una grande storia d’amore», ha fatto scrivere a mo’ di epitaffio Letizia sui manifesti. E amore è stato, per il lavoro, per la sua famiglia.

letizia funeraleLetizia ci ha chiesto di andare oltre, di pensare alla vita vera in tempi non sospetti, vien da dire. Ci propone una riflessione. Ha certamente ragione, ci penseremo, ma ora è dura e viene più da piangere che pensare, cara Letizia.

il tirreno