
I contorni dello scontro ci sono tutti: nei modi, nei toni, nella sovrapposizione di voci e interventi, negli attacchi trasversali. È per evitare che quei toni e quei modi confondano e distraggano dall’obbiettivo che Galeano Fruzzetti, portavoce di “Acqua alla gola”, riconquista la parola, in chiusura, e mette un punto all’incontro tra Gaia, Comune, difensore civico e comitati: «Se il gestore continuerà a staccare i contatori, noi praticheremo lo sciopero fiscale». Che tradotto in parole semplici significa stop ai pagamenti delle bollette o alle cifre in bolletta ritenute ingiustificate. Annuncio e ultimatum perché il comitato all’amministrazione e alla società di gestione del servizio idrico concede 10 giorni: «Un tempo utile – a tirar le somme pensa Francesca Galloni, membro del comitato – per un’ordinanza sindacale o una delibera del consiglio di amministrazione di Gaia».
E di lettere come quella di Fruzzetti ne sono arrivate a decine. Ecco quindi l’aut aut: se entro 10 giorni non arriverà un atto a “proibire” i distacchi, il comitato non pagherà le bollette o – le modalità dello sciopero fiscale sono da definire – non le pagherà per intero. Testa a testa, dunque, nonostante il presidente Colle, fresco di nomina, al confronto non si sottragga: è al tavolo, ieri pomeriggio nelle Stanze del Guglielmi, davanti ai comitati, e illustra il contenuto della delibera con cui il cda della società ha dimezzato il deposito cauzionale per le utenze residenti che hanno sempre pagato negli ultimi 2 anni, ha ridotto da 32 a 16 il costo delle raccomandate (ancora non risulta in molti avvisi), ha concesso autocertificazioni con validità quinquennale. Non basta a placare gli animi, a far dimenticare «costi di gestioni da correggere». Perché il succo – Alessandro Domenichelli, ragioniere e consigliere di Fivizzano ne è certo – «sta tutto lì». Se le tariffe coprono per intero le spese, è sui costi che la società deve lavorare per abbassare le bollette. Impegno che Colle si assume: cancelleremo ogni spreco. Ma il comitato vuole di più, non impegni, ma un atto che dica no ai distacchi.
il tirreno