Duro attacco ad Antenna 3, alla sua redazione, ai giornalisti che ci lavorano e anche alla sua rispettabilità. Un fatto che abbiamo deciso di commentare, perché non potevamo far finta di niente, anche per dovere dei nostri telespettatori. Da ieri pomeriggio ci accusano, dalle pagine di Facebook, di tacere su alcuni argomenti di cronaca e di interesse pubblico, perché veicolati dall’alto da chissà chi. Ci accusano di essere “pilotati”, di fare “informazione di routine” e, cosa ancor più grave, di prendere “ordini di servizio”. A dirlo è un noto ex politico, che è stato spesso ospite di tanti nostri dibattiti televisivi, oggi seriamente impegnato nella battaglia contro il caro acqua e contro Gaia: questo cittadino si lamenta di non aver visto la redazione di Antenna 3 all’ultimo forum sull’acqua, organizzato lo scorso sabato pomeriggio e ci fa notare che i giornalisti della TV hanno seguito poco la vicenda delle maxi bollette, preferendo altri temi. Che strano, eppure state guardando le immagini di repertorio girate dalla nostra troupe in tutti questi mesi su Gaia. Avremmo potuto ignorare lo sfogo dell’ex politico, abituati alle critiche che piovono abbondanti sul nostro mestiere, da destra a sinistra. Ma abbiamo pensato che non fosse giusto far credere ai cittadini di essere pilotati e soprattutto di prendere ordini di servizio. Vorremmo ricordare, intanto, che chi prende ordini di servizio di solito lo fa per avere un tornaconto economico e speriamo che quindi il “buon cittadino” in questione non abbia voluto insinuare che noi giornalisti siamo pagati da qualcuno, che non sia il nostro direttore, per fare il nostro mestiere, fatto per cui saremmo perseguibili da qualsiasi Procura della Repubblica e dal nostro ordine professionale. Siamo certi che il “buon cittadino” non intendesse certo dire questo. Se è vero che abbiamo mancato a qualche riunione del comitato anti Gaia ce ne scusiamo, ma di certo non è stato per motivi di opportunismo, né di linea editoriale, né spinti da Gaia o dall’amministrazione comunale di Massa come, sempre il “buon cittadino” vuole far intendere. Non dovremmo giustificarci all’esterno sulle motivazioni che portano la redazione a seguire o meno un evento, certo è che, se dessimo retta a tutti i comunicati, gli inviti, le richieste, le conferenze, le riunioni delle migliaia di comitati, associazioni, enti, privati che esistono a Massa Carrara, forse non basterebbe un tg all’ora e una giornata di 24 ore per noi giornalisti. Il “buon cittadino” che vuole dare anche lezioni di buon giornalismo, come giusto che sia prenda un’iscrizione all’ordine e inizi a collaborare, magari proprio con Antenna 3, così capirebbe i problemi, le pressioni che riceviamo quasi quotidianamente, le critiche, le accuse folli, le minacce, le intimidazioni. Antenna 3 è stata sempre una tv libera da padroni e lo sanno tutti: anche per questo, in un periodo di crisi generale per il paese e la stampa, si fa più fatica di altri a continuare ad informare la popolazione. Il “buon cittadino” che ha, giustamente, elogiato il lavoro dei colleghi della carta stampata, nello stesso post in cui ha denigrato noi e il nostro lavoro, ha pagato 1,50 per acquistare quel prodotto editoriale, ma non ha mosso un centesimo per accendere Antenna 3 e non ha partecipato a nessuna delle nostre campagne di raccolta fondi, dando per scontato un servizio che scontato non è. Non siamo scandalizzati, comunque, perché non è il primo a pensarlo, e non sarà l’ultimo. Ad ogni sindaco che cambia ci accusano di essere al suo servizio, anche se in campagna elettorale ogni singolo candidato ci accusa di parteggiare per l’altro; quando scriviamo del centro destra siamo berlusconiani, se intervistiamo Salvini diventiamo leghisti, se partecipiamo ad una conferenza del PD siamo renziani e spesso ci danno queste etichette tutte insieme in una stessa giornata. Noi continuiamo a fare il nostro mestiere con onestà. Voi continuate a seguirci.
il servizio completo è nell’edizione del TG del 20.06.16