Nuovo episodio di violenza in via degli Orti a Villafranca, ad essere coinvolti sono stati gli ospiti dell’appartamento, preso in affitto dalla cooperativa Mappamondo, che hanno ingaggiato uno scontro prima verbale e poi fisico con il mediatore culturale della stessa cooperativa, sotto gli occhi della responsabile e dello psicologo, in quella che doveva essere una visita di routine per monitorare il processo d’integrazione che si dovrebbe generare dalla convivenza tra profughi ed italiani in virtù della continuità abitativa all’interno di un condominio. Un tentativo che però si è rivelato vano visto che nel giro di un anno nel condominio Elena sono già avvenuti due episodi che hanno aumentato il carico di ansia e stress dei residenti, dapprima con le precedenti inquiline, di origine nigeriana, sino ad arrivare alla rissa di ieri sera. Ancora non filtrano le motivazioni per le quali si è accesa la colluttazione tra i richiedenti asilo ed il mediatore culturale, aggredito sulla soglia d’ingresso del palazzo, con urla e grida che hanno fatto accorrere alle finestre gli altri condomini basiti per il reiterarsi di una situazione cui pareva non si dovesse più assistere. Sul luogo sono intervenute due Volanti dei Carabinieri che hanno riportato la calma e condotto gli ospiti in caserma per raccogliere le deposizioni e ricostruire quanto accaduto.

 Nell’appartamento si trovava anche un minorenne, giunto all’inizio con il padre, che da tempo non ha fatto più pervenire sue notizie. Probabilmente per il ragazzo, dopo essere stato ascoltato dalle forze dell’ordine, sono scattate le misure di protocollo dei servizi sociali che proveranno a rintracciare il padre, assicurandosi, al contempo, che il ragazzo riceva un supporto adeguato. Informato di quanto successo dagli stessi cittadini è accorso anche il primo cittadino Filippo Bellesi che ha commentato: «Nell’arco di qualche mese si sono riproposti in questo palazzo due atti di violenza, ci sono famiglie che vivono nell’ansia e nel terrore per quanto sta accadendo, se da un lato esiste l’imposizione dall’alto dell’accoglienza di queste persone, dall’altro però deve esistere il diritto alla quiete per i residenti, questa è stata ampiamente violata. Confido che questa situazione si vada a risolvere nel più breve tempo possibile e che l’ente preposto al controllo (la Prefettura) trovi una soluzione definitiva che possa alleviare lo stress dei residenti».
il tirreno