Falso e truffa, queste le accuse per due titolari di scuole guide della Lunigiana, denunciati dalla Polizia Stradale di Massa Carrara.  L’attività di indagine s’inserisce nell’ambito degli ordinari controlli preordinati al monitoraggio del flusso di candidati agli esami di guida e, nel caso specifico, alla verifica del rispetto della normativa in tema di  conversione delle patenti di guida estere in quelle italiane. Ad insospettire  gli agenti della Stradale sono state proprio le numerose  richieste di conversione di patenti di guida rilasciate da autorità albanesi e marocchine in patenti italiane presso l’U.P. del D.T.T. di Massa Carrara. Accertamenti incrociati tra le varie banche dati a disposizione degli inquirenti hanno permesso di ricostruire il meccanismo fraudolento attraverso il quale  cittadini di nazionalità albanese e marocchina sono riusciti ad ottenere il corrispondente  titolo abilitativo italiano  avvalendosi dei due titolari delle autoscuole, ora indagati.

Gli accordi bilaterali tra l’Italia e i due paesi (Albania e Marocco) permettono, a chi è in possesso di una patente rilasciata dallo stato Albanese o Marocchino, di potere convertire la patente estera in un’analoga patente italiana senza dover sostenere alcun esame, purché il richiedente risulti residente in Italia da non più di quattro anni ed abbia ottenuto la patente estera prima dell’ingresso nel nostro paese. Alla base delle richieste di conversione delle patenti estere in titoli abilitativi italiani,  falsi certificati di residenza storici ed altrettante false autocertificazioni   attestanti la residenza in  Italia da non più di quattro anni. Sono in corso accertamenti in varie località d’Italia per verificare l’esistenza di analoghi sistemi di conversione in modo fraudolento  che consentirebbero la guida di veicoli, in Italia e all’interno dell’Unione Europea, da parte di persone non in possesso delle capacità di condurre un veicolo e della documentazione utile e “genuina” per ottenere il titolo di guida e quindi estremamente pericolosi per la circolazione.      A conclusione delle attività investigative, l’A.G. competente ha emesso un centinaio di sequestri di altrettante patenti di guida italiane da eseguirsi sul territorio dello stato tenuto conto che i titolari sono residenti in varie province italiane.