A Massa Carrara ci sono 172 associazioni di volontariato, praticamente la totalità (98,9%) svolge attività rivolte alla popolazione. Quasi la metà (49,4%) trae le sue origini nel passato (fondate prima del 1994). Il settore prevalente è il sociale, ma si nota che il 10,3% delle associazioni svolge la sua attività in area culturale, mentre sono le più anziane ad operare nel sanitario. Sono alcuni dei dati contenuti nella ricerca “Oltre la crisi. Identità e bisogni del volontariato in Toscana” presentata oggi nella Sala di Rappresentanza del Comune di Carrara alla presenza del sociologo Andrea Salvini.
Complice la crisi economica, il modo con cui le associazioni tendono maggiormente a finanziarsi è l’autofinanziamento (57% di tutte; delle medie, il 70,6%), a cui le associazioni sono costrette in seguito al taglio dei fondi da parte del pubblico e del privato. Eppure, una larga parte (60,9%) di associazioni attivano convenzioni con enti pubblici, soprattutto tra le grandi e le medie associazioni e, relativamente alle anziane, la totalità. Delle associazioni che offrono servizi alla collettività, il 60,5% gode di convenzioni, la metà nasce prima del 1994. Ben il 72,4% delle associazioni usufruisce di una sede in comodato d’uso.
La crisi socio-economica genera una diffusa preoccupazione relativamente alla diminuzione di fondi (preoccupazione espressa dal 55,8% di tutte le associazioni, indipendentemente dalla dimensione e dal settore, anche se con una leggera prevalenza nell’ambientale), dovuta al taglio dei finanziamenti pubblici, la mancanza di convenzioni, la riduzione delle donazioni, l’impossibilità di contrarre debiti (ingerenza delle banche). A ciò si devono numerose problematiche interne, a fronte di una domanda sempre maggiore da parte dei “bisognosi”.
Con la crisi muta e si accresce l’area dei bisogni. Tra quelle maggiormente espressi, le associazioni richiedono una maggiore formazione dei giovani, da formare “professionalmente” affinché abbiano una preparazione adeguata. Le associazioni chiedono inoltre di offrire riconoscimenti più concreti ai volontari. Le emergenze si legano alla necessità di risorse economiche, ma anche umane (nel sanitario, e nelle associazioni più anziane) sia per migliorare l’offerta di servizi che per incrementare la presenza sul territorio.
“La ricerca evidenzia le molte criticità derivanti dalla crisi economica – spiega Giovanni Giovannini, presidente delegazione Cesvot di Massa Carrara – ma evidenzia anche il grande spirito di reazione delle associazioni stesse per sopravvivere alla crisi e garantire allo stesso tempo i servizi delle proprie mission. Il mio auspicio – conclude Giovannini – e quello del Direttivo della Delegazione di Massa Carrara, è che questo appuntamento sia stata l’occasione per confrontarci e condividere pienamente sia le difficoltà che le associazioni stanno vivendo sia le potenzialità che tutto il tessuto associativo del territorio sta offrendo all’intera comunità.”