Carrara: l’omicida, un ex postino, prima è scappato poi si è costituito. Ha agito per vendetta nei confronti dei figli condannati per droga: uno di loro fu anche responsabile di una serie di furti delle scuole nel 2013, si firmava “Diabolik”
Erano stati condannati, martedì 26, in tribunale a Massa a poco più di un anno i figli di Roberto Vignozzi, l’ex postino di 72 anni che ha confessato di aver ucciso il maresciallo Antonio Taibi in un agguato davanti alla casa del sottufficiale, nel centro di Carrara. Il giudice Alessandro Trinci, visti i precedenti, non ha potuto concedere attenuanti e così la pena è lievitata. Per un episodio marginale, rispetto ad altri che li avevano visti protagonisti, pochi grammi di stupefacente. Per il pensionato la colpa di quello che era successo a Riccardo e Alessandro era soltanto di quel carabiniere. E così ha deciso di vendicarsi. Resta da capire se in accordo con i familiari.
È questo che praticamente è emerso dalle indagini e dalle dichiarazioni di Vignozzi, a lungo sentito dal sostituto procuratore Alberto Dello iacono nella caserma La Plava, a pochi metri dall’ufficio della vittima. L’ex postino, dopo aver sparato, si è costituito in procura. Ha raggiunto Massa – l’omicidio è avvenuto in via Monterosso a Carrara – e, lasciata l’arma in auto è entrato in procura. Poi si è diretto dal cancelliere che conosceva perché era quello che gli firmava i permessi per le visite in carcere ai figli e gli ha detto che aveva ammazzato un uomo. L’uomo ha chiamato gli agenti e sono scattate le manette.
il tirreno