E’ stata tra le prime a entrare al Noa, nella giornata di martedì, per una visita specialistica e ha provato l’ebbrezza di “inaugurare” il celeberrimo ospedale di viale Mattei. Non avendo un’auto, ha deciso di raggiungerlo con il bus, facendosi accompagnare da un’amica: un’avventura, quella del viaggio, ancora più emozionante – si fa per dire – dell’ingresso al nuovo nosocomio. Storia di una giovane donna carrarese, protagonista di un’Odissea in salsa apuana. «Abbiamo impiegato più di un’ora di tempo, siamo state costrette a cambiare bus, a sborsare quasi 3 euro a testa e alla fine anche a percorrere un tratto di strada a piedi, camminando per almeno 15 minuti» racconta la signora ancora sbalordita per l’esperienza vissuta.
La donna aveva appuntamento per una visita al Noa intorno alle ore 16: conscia dei problemi di “collegamento” tra Carrara e il nosocomio, ha deciso di recarsi al capolinea del bus intorno alle 14 dove, acquistato il biglietto per le linee extraurbane da 1,50 euro, è salita sul bus 71 per Massa: arrivata al capolinea è stata indirizzata sulla linea 61. «Gli stessi autisti non avevano informazioni precise su come, nei prossimi giorni, verranno garantiti i collegamenti tra Carrara e il Noa» ha riferito la donna. Acquistato il secondo biglietto della giornata, questa volta da 1,20 euro per la linea urbana, la signora si è imbarcata sul bus, che l’ha lasciata in via San Leonardo. «Prima di farci scendere l’autista ci ha consigliato, per il ritorno, di prendere un taxi» ha rivelato la carrarese, sorpresa nel ricevere quel suggerimento.
Una volta scese dal bus, la donna e la sua amica hanno capito le ragioni di quel consiglio: per arrivare a destinazione, c’erano ancora diverse centinaia di metri da percorrere, questa volta a piedi: «Abbiamo camminato per almeno 10-15 minuti prima di arrivare. Il tutto a passo lento perché non volevo presentarmi alla visita in uno stato di agitazione» ha spiegato la signora.
Alla fine, dopo un viaggio durato un’ora, una spesa in biglietti di 2,70 euro e una camminata di una decina di minuti, le due carraresi sono entrate finalmente all’ospedale. “E per il rientro?” viene naturale chiedersi: «Vista l’esperienza dell’andata abbiamo deciso di farci venire a prendere da un’amica» ha rivelato la carrarese, auspicando che con l’entrata in funzione della linea dedicata, raggiungere il Noa, da lunedì, sia più agevole.