In riferimento all’articolo apparso La Nazione che riporta osservazioni e giudizi della “Commissione Mensa” preme rilevare quanto segue.
Innanzitutto una questione di metodo.
Chi scrive a nome di chi?
Come all’inizio di ogni anno scolastico si sta procedendo al rinnovo delle Commissioni Mensa, con rappresentanti dei genitori, degli insegnanti, della ASL. Il procedimento è arrivato quasi al termine e a breve formalizzeremo gli atti.
A seguito di ciò verrà fatto un ciclo di incontri che interesserà tutti gli istituti scolastici in ognuno dei quali faremo un confronto con i rappresentanti nominati da genitori e insegnanti.
Ci chiediamo chi è quindi che scrive a nome della “Commissione mensa”? Di quale Commissione si sta parlando? Quale riunione è stata fatta?
Il ruolo delle Commissioni mensa è quello di coadiuvare le Amministrazioni nell’effettuare i controlli, coinvolgendo i genitori e gli insegnanti in questo. E quello di lavorare per l’educazione alimentare degli alunni. Ci permettiamo di rilevare che, invece, non è quello di emettere giudizi politici o utilizzare in modo improprio il ruolo per cercare tribune pubbliche.
Nel merito.
La nostra acqua è tra le più controllate d’Italia.
I controlli vengono fatti costantemente dal gestore dell’acquedotto che ne garantisce la potabilità. Inoltre all’interno delle strutture vengono fatti dalla ASL sulla base di quanto previsto dalle norme regionali. Per dare le massime garanzie ai genitori, abbiamo deciso di fare ulteriori analisi come Amministrazione comunale commissionandole a un laboratorio autonomo e certificato, anche se per legge non saremmo stati assolutamente obbligati a farlo.
I parametri da controllare sono stati concordati con la ASL.
Le analisi vanno bene e sono pubblicate sul sito del Comune.
Peraltro in questi giorni la ASL ci ha comunicato che ha completato le analisi sugli asili nido e anche quelle sono positive.
Si può discutere di tutto e migliorare tutto. Ma questa polemica comincia a diventare francamente sterile e ripetitiva. Più politica che tecnica.
Sono sempre di più, infatti, gli enti locali e gli istituti scolastici che, per le mense, decidono di abolire l’acqua in bottiglia e proporre quella a plastica zero. Questa scelta protegge l’ambiente e la salute. È noto infatti che 1 chilogrammo di PET (75 bottiglie da 0,5 litri) consuma 2 chilogrammi di petrolio e 17,5 litri d’acqua e rilascia poi nell’atmosfera idrocarburi, zolfo, ossidi d’azoto, monossido di carbonio e ben 2,3 kg di anidride carbonica, gas responsabile dell’effetto serra e dei cambiamenti climatici, che rischiano di mangiare il futuro dei nostri figli.
Le acque di acquedotto sono sottoposte a controlli ben più rigidi delle acque minerali; queste ultime possono, ad esempio, contenere fino a 50 mg/l di arsenico, mentre il limite per l’acqua di acquedotto è di 10 mg/l, senza dimenticare che i controlli sulle acque di acquedotto sono molto più frequenti di quelli previsti per legge sulle acque minerali.
Ad esempio per quanto riguarda un territorio a noi vicino servito da Acque SpA sono 25 i comuni che hanno aderito al progetto Acqua Buona, cioè l’acqua dell’acquedotto nelle mense scolastiche, e sono oltre 18mila gli studenti che ogni giorno bevono acqua del rubinetto a scuola.
Per quanto riguarda il resto delle verifiche sulla qualità delle derrate e dei cibi, sia la ASL che il Comune, per quanto di propria competenza, stanno facendo tutti i controlli previsti. L’Amministrazione comunale ha creato una task force ad hoc che ogni giorno esamina senza preavviso una mensa per rilevare eventuali difformità.
Con le nuove Commissioni Mensa vorremmo attivare un percorso virtuoso, scevro di polemiche sterili, di coinvolgimento di genitori e insegnanti, per far crescere continuamente la qualità delle nostre mense e in particolare per perseguire l’educazione alimentare dei bambini, patrimonio fondamentale per una loro sana crescita fisica e culturale.
L’Amministrazione comunale