E’ bene dirlo con forza; questo territorio ha bisogno di un Regolamento urbanistico, per una serie infinita di ragioni.

1) Massa non ha uno strumento urbanistico dal 1980, ma in realtà dal 1972 perché il Piano regolatore del 1980 non era altro che una variante di quello del 1972; entrambi, peraltro, furono approvati da Commissari e non dal Consiglio Comunale. Pensare che si possa regolare una città nel 2105 con norme di quarant’anni fa è davvero inconcepibile.

2) L’assenza di regole vere e il permanere di condizioni di salvaguardia hanno paralizzato prima di tutto gli interventi sul patrimonio edilizio esistente, impedendone il recupero, la valorizzazione e provocando il loro inevitabile deprezzamento. Si è determinato così, per l’assenza di uno strumento urbanistico, un impoverimento reale della città sia dal punto di vista del decoro urbano sia dal punto di vista economico per gli stessi cittadini proprietari di immobili. Senza questo Regolamento urbanistico non sarebbe possibile frazionare, sopraelevare, ampliare, ristrutturare gli immobili esistenti, rendere abitabili i sottotetti e tutta una serie di altri interventi indispensabili, appunto, per migliorare le condizioni della città e dei cittadini. Come si fa a parlare di recupero dell’esistente se, ad oggi, una abitazione di 100 metri non è frazionabile in due??

3) L’assenza di regole ha favorito un abusivismo diffuso che ha determinato un fortissimo degrado ambientale; pur senza regole, a Massa e soprattutto in certi quartieri, si è costruito ovunque e oggi si grida alla cementificazione; forse era il caso di svegliarsi un po’ prima.

4) Questa diffusa cementificazione ha bisogno di una riqualificazione, di più parchi, di parcheggi, di mobilità e il compito del Regolamento Urbanistico, dopo 40 anni, è anche questo: migliorare la qualità di vita dei massesi rendendo la città più fruibile, meno congestionata e meno caotica urbanisticamente.

5) Il Regolamento Urbanistico ha preso, finalmente atto, delle criticità idrogeologiche del territorio, nel rispetto delle carte del rischio idraulico allo scopo di non peggiorare una situazione già così compromessa. E’ vero che le carte contengono indicazioni di rischio che possono sembrare esagerate, ma fino a che non cambieranno, non possiamo chiedere alle amministrazioni di combattere il dissesto idrogeologico e, al contempo, chiedere loro di non tener conto con rigore dei vincoli idraulici o franosi esistenti: non è ammissibile, in futuro, dover piangere altre vittime per errori di pianificazione. E’ naturale poi che le carte del rischio si fondino su modelli matematici e non su singole analisi puntuali, perché questo secondo metodo imporrebbe un lavoro ultradecennale e dunque non ipotizzabile. Del resto, così avviene in tutta la Toscana.

6) Il nuovo Regolamento urbanistico non può più essere fatto sulla base dei principi dei vecchi piani regolatori che attribuivano, indistintamente un indice di metri cubi su metro quadro, perché questo non è più permesso dalla legge e perché sarebbe, in ogni caso assurdo immaginarlo, in quanto devasterebbe ulteriormente il già ricordato quadro abitativo.

7) Non è possibile parlare di cementificazione: il Piano strutturale, che immaginava una città di fatto non più esistente perché non considerava il rischio idraulico e perché ha messo, inopinatamente, vincoli agricoli su aree non certo agricole, consegnava al Regolamento Urbanistico la possibilità di realizzare  240 mila metri quadrati di nuova edificazione; questo Regolamento ne propone 138 mila, di cui, in realtà, realmente di nuova edificazione solo 80 mila.

8) La nuova edificazione, gli ambiti, sono una proposta che non prevede espropri e non prevede vincoli, che si può realizzare solo con il consenso dei soggetti interessati che dunque sono i soli artifici delle loro scelte: sono dunque assolutamente stralciabili anche perché la filosofia generale del piano è quella del recupero e non certo della nuova edificazione

9) Le osservazioni sono lo strumento previsto dalla legge per migliorare il RU o modificarlo; per renderle più semplici possibile, il Comune predispone un modulo che, nel caso della richiesta di stralcio, è davvero elementare da compilare e non abbisogna di tecnici. Inoltre, è stato attivato uno sportello per le osservazioni presso il Comune che le renderà ancora più semplici

10) il Nuovo Regolamento urbanistico non disciplina però soltanto il residenziale ma anche tutta la nostra economia locale contenendo alcuni principi molto chiari. Nella zona industriale l’obiettivo è quello di favorire nuovi insediamenti eliminando i codici di attività e semplificando le procedure. Si punta anche ad attrarre nei lotti liberi attività in grado di realizzare un indotto vero, locale (riducendo, a questo scopo, fino a 603 mq i lotti minimi di SUL ottenibili per frazionamento) e a migliorare la qualità della stessa Zona industriale, destinando tutte le risorse perequative dell’area alla totale riqualificazione di Via Dorsale, biglietto da vista, oggi molto brutto, per l’intera area produttiva locale. Nel comparto turistico, gli interventi sono molteplici: finalmente sono state stabilite regole per il recupero delle colonie che, dopo un’infinita quantità di anni, possono dare la vera svolta all’attività turistica del territorio. Si procede poi alla riqualificazione dei campeggi, rendendoli conformi alle nuove esigenze turistiche, degli stabilimenti balneari e degli alberghi, facendo sviluppare quelli che vogliono crescere. Nel comparto commerciale, si esclude l’insediamento di nuova grande distribuzione e si punta allo sviluppo in termini commerciali della cosiddetta fascia di bordo, trasformandola, appunto, in un’area decisamente attrattiva nel suo insieme. In materia di cave si esclude l’apertura di ogni altra nuova cava.

Questi in sintesi sono i contenuti del Regolamento Urbanistico; possiamo farne a meno? Possiamo pensare che non fosse necessario? Si tratta di una proposta complessiva, indispensabile per la città, in cui gli ambiti di nuova edificazione sono solo una parte, e peraltro quella non decisiva che può essere corretta, stralciata e migliorata. Si tratta di una grande occasione, non perdiamola.

 

L’Amministrazione Comunale