«Dal luglio non è stata rinnovata l’autorizzazione all’escavazione alla nostra cava e quindi siamo dovuti ricorrere alla cassa  integrazione per tutti i nostri dipendenti»: lo ha scritto nero su bianco in una missiva indirizzata ai membri del consiglio comunale Ilaria Ricci, presidente della società Ricci Ugo&Sergio srl,  protagonista di un acceso contenzioso con il municipio per il mancato rilascio della concessione per la cava Venedretta C.

Il caso torna all’attenzione della commissione marmo non solo per la nuova missiva recapitata stamattina ai consiglieri, ma anche perchè il municipio sta affilando le armi nell’ambito del contenzioso legale con la famiglia Ricci che, come ultimo atto di una lunga diatriba giudiziaria, ha presentato ricorso al Tar della Toscana per il mancato rilascio della concessione. La notizia del ricorso, arrivata a metà settembre, aveva messo in allarme tutti i membri dell’assise, preoccupati di dover rispondere “personalmente” dell’accusa, visto che il rilascio delle concessioni è una funzione di competenza del consiglio comunale. Un timore “fugato” ieri mattina dal dirigente del settore Marmo, Marco Tonelli che davanti alla commissione presieduta da Massimo Menconi ha chiarito che «l’ente giuridicamente competente è il comune di Carrara, non il consiglio che non ha personalità giuridica». Intanto sempre per quanto riguarda il contenzioso con i Ricci, è in fase di stesura una proposta di delibera, per “concludere” il procedimento sulla concessione della cava Venedretta C: Palazzo Civico giustificherà il mancato rilascio richiamando da un lato alcune sentenze già acquisite, che hanno sancito come per quella cava ci siano più “con-titolari” di diritti di concessione, e dall’altro la fase di innovazione normativa che sta affrontando il settore lapideo. Insomma l’amministrazione prova a prendere tempo in attesa che venga sciolto il nodo giudiziario sulle concessioni della cava i cui tempi, come spesso accade, non saranno certo brevissimi: intanto gli operai della Venederetta restano a casa, in cassa integrazione, perché senza autorizzazione da parte dello stesso municipio non si può scavare.

 

Cinzia Chiappini