Quando ha ricevuto la terza notifica di sfratto lei, così ha raccontato nel corso di una giornata lunga e difficilissima, era in ospedale a partorire la sua seconda bambina.

La bimba ora ha venti giorni e la mamma, insieme al papà e a un’altra figlia di tre anni, si trova fuori di casa. La sua culla il suo fasciatoio in strada, a Marina di Carrara, fuori dall’appartamento da cui è stata sfrattata.

Quella di mamma Alice, 28 anni, è stata una giornata difficile. Cominciata alle tre del pomeriggio di ieri, con il provvedimento di sfratto esecutivo. Il mandante, ossia il padrone di casa è Italo Vatteroni, ex assessore comunale dell’allora partito comunista negli anni Settanta e Ottanta.

La giovane mamma ha dovuto lasciare la casa, ma prima ha cercato di difendere il suo alloggio, e le sue bambine con le unghie e con i denti. Ha provato a chiudersi in casa: sul posto sono arrivati polizia, carabinieri e anche un’ambulanza. I medici hanno prescritto a mamma Alice due settimane di riposo per il forte stato ansioso in cui si trovava. Ma il procedimento di sfratto non si è fermato. L’ufficiale giudiziario è arrivato accompagnato dal fabbro che ha provveduto a cambiare la serratura dell’appartamento.

A quel punto mamma Alice si è sentita perduta: ha provato a rimanere in casa, anche a rientrarci, ma alla fine non ha potuto fare altro che uscire. Con la sua bambina in braccio (l’altra era già uscita con il papà perché aveva cominciato a piangere di fronte a tutto quel trambusto) e il fasciatoio accanto, sul marciapiede, davanti alla gente che rientrava nelle proprie abitazioni.

Una scena che ha suscitato grande scalpore non solo perchè il padrone di casa è stato un esponente di spicco della sinistra carrarese ma,

soprattutto per la piccolina di appena venti giorni coinvolta, suo malgrado in questa brutta vicenda. Una vicenda delicatissima di cui ora si occuperanno i servizi sociali a cui mamma Alice, forse per una sorta di pudore, fino ad oggi non si era mai rivolta.

 

 

il tirreno