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Ricordo di Franco Frediani

Andrea Leone ci ha lasciati,  aveva 85 anni. Era  da tempo sofferente e aveva da pochi mesi cessato l’attività chiudendo lo storico studio fotografico di via Alberica. Con lui se ne va parte della nostra storia. Dal padre Umberto, fotografo all’Arsenale di La Spezia, e ancor prima dal nonno, apprezzato fotografo in quel di Spezia, aveva appreso i segreti del mestiere e nell’immediato dopoguerra, al rientro del forzato sfollamento a Carrara, ove scattò alcune foto inedite della Liberazione, prende in mano le redini dell’attività paterna e dà nuovo slancio allo studio di via Alberica (una bomba ne aveva purtroppo distrutto completamente l’archivio, ma anche la vicina abitazione di via del Tribunale tanto che per un certo periodo la famiglia fu ospite nella nostra proprietà attigua allo studio). Sue sono le famose fotografie scattate in occasione della riesumazione dei caduti alle fosse del Frigido. Dagli anni ’50, sino ai giorni nostri, il suo obiettivo catturerà centinaia di immagini della città, ma non solo, non si contano infatti le coppie di sposi da lui immortalate. Negli anni del boom economico, quando la nostra Marina era affollata di turisti, lo ricordiamo solcare la spiaggia con un piccolo leoncino, suscitando l’attenzione di una marea di bimbini che facevano a gara per farsi fotografare. Il carattere non facile, lo rendeva a volte, apparentemente scorbutico, ma sapeva anche essere generoso. Con l’amico Enzo Miniati condivise molte avventure su tutte quella quando, agli inviati della Rai, fecero credere al ritorno a casa del cane da caccia, con tanto di finti ululati. Del suo lavoro ci lascia un patrimonio fotografico che spero, quanto prima, poter rendere pubblico e degnamente onorare la sua memoria.

Ai figli Massimo, Caterina, Alessandro, Lorenzo e alla moglie Giovanna vanno le nostre più sincere e sentite condoglianze.

 

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