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I consiglieri del Pd lasciano la commissione Marmo e “salta” il voto sulla delibera per la revisione dei canoni del marmo che approderà quindi direttamente al vaglio dell’assise domani mattina. La seduta si aprirà con le comunicazioni del sindaco Angelo Zubbani sulla situazione politica e sulle sorti della giunta ed è possibile che la discussione sul marmo venga dunque rinviata. Intanto oggi era stata convocata la commissione Lapideo chiamata ad analizzare i nuovi canoni del marmo, fissati dalla legge regionale 35, approvata lo scorso marzo dalla Regione Toscana. Un passaggio meramente consultivo quello in commissione perché il meccanismo previsto dalla norma non lascia alcuno spazio di manovra al consiglio comunale. Di fatto la legge 35 stabilisce che il contributo di estrazione – il “vecchio” contributo regionale”- sia pari al 10% del valore medio di mercato e che questo, sommato al canone di concessione non possa superare la soglia del 15% (sempre del valore di mercato). Questo obbliga il consiglio comunale a rivedere, al ribasso, il valore del canone di concessione, attualmente fissato all’8%. La giunta carrarese, prendendo atto dei vincoli imposti dalla norma regionale, ha dunque proposto l’aliquota sul canone di concessione al 5%, la più alta possibile con la nuova legge. Una correzione per difetto che, è emerso dal dibattito in commissione, non danneggerà comunque le casse del municipio visto che la somma dei canoni previsti dalla legge 35 è pari al 15% ed è quindi superiore a quella attualmente in vigore pari al 13,25%, di cui il 8% deriva dal canone di concessione e il 5,25% dal contributo regionale. L’entità di questo 1,75% in più dipende ovviamente dal valore medio di mercato del materiale su cui viene applicato, in questo caso i blocchi. Non solo: determinante per il gettito nelle casse del municipio sarà anche il verdetto della Corte Costituzionale sul all’articolo 32, comma 2 della Legge 35, quello che riguarda i Beni Estimati e dunque l’eventuale applicazione di questi canoni anche per le cave “tutelate” dall’editto di Maria Teresa Malaspina. Intanto però stamani, poco prima del voto sulla delibera di giunta, Davide Poletti e Roberta Crudeli (che sostituiva Lucio Boggi) del Pd hanno abbandonato la seduta: visto il “forfait” dei consiglieri del primo partito di maggioranza, anche Francesco De Pasquale ha lasciato l’aula, facendo venir meno il numero legale. La delibera arriverà dunque in consiglio comunale senza il parere della commissione che però non è vincolante.