Il Comune lo ha detto e ridetto, annunciato e spiegato in tutte le salse. Ma un discorso è parlare del futuro, un altro discorso è svegliarsi, ritrovarsi un operaio sotto casa con pennello e barattolo di tempera blu e scoprire che la rivoluzione parcheggi a pagamento è arrivata: i lavori fervono, le ditte sono all’opera e tra qualche giorno addio alle strisce bianche e al posteggio a costo zero.
I residenti non le mandano a dire e si preparano alle barricate: a loro l’idea di essere obbligati allo stop al parchimetro, sempre e dovunque, proprio non va giù. Si riuniscono e definiscono le strategie e la parola d’ordine è “raccolta firme”. Promotrice dell’iniziativa l’associazione “Cittadini del centro” che il piano sosta lo contesta dal giorno in cui è stato definito. Al sì secco alla zona a traffico limitato e ad un centro città a misura di pedone, affianca un altrettanto secco no ai posteggi a pagamento: «La Ztl – a fare la sintesi è il presidente Marco Mercanti – è un progetto che apprezziamo e condividiamo, riteniamo addirittura che la chiusura al traffico arrivi fin troppo tardi. Contestiamo invece la scelta di un piano sosta che costringe dovunque a pagare il ticket. Quello che rammarica – aggiunge – è che la giunta si ostini a negare la finalità economica dell’operazione: la volontà di far cassa da parte dell’amministrazione c’è eccome». E la conferma l’associazione la trova nel fatto che le strisce blu siano comparse anche nelle aree adiacenti alla ztl. Marco Mercanti si affida all’esempio: «In via Prado l’ampio parcheggio sarà a disco orario. Perchè allora realizzare 16 posteggi blu se non per incassare?». Posteggi – aggiunge – che hanno obbligato all’installazione di un parchimetro: «Ci piacerebbe – è il commento di “Cittadini del centro” – conoscere il costo di quella installazione per capire se per 16 posteggi valesse davvero la pena. A meno che – ipotizza l’associazione – non ci sia l’intenzione di tingere di blu anche le uniche strisce rimaste bianche lungo l’Aurelia (da via Prado all’ospedale). Negare l’intenzione di far cassa equivale a prendere in giro i cittadini». Ecco quindi la protesta e la raccolta firme. Non solo in città , ma anche a Marina perchè – spiega Mercanti – l’associazione non si propone l’autoreferenzialità: a fare i conti – è il caso di dirlo – con il ticket saranno, infatti, anche tutti coloro che raggiungono il centro per un caffè, per due acquisti, per una passeggiata. Gente che – incalzano i cittadini – prima di concedersi un giro a Massa ora ci penserà due volte. Certo, l’ipotesi abbonamento per chi in città abita o lavora c’è, ma non convince: «L’estate tocca mettersi le mani in tasca due volte, per pagare il posteggio al mare e per venire a lavoro in centro. Così è troppo». Nel mirino ci sono anche le strisce blu nelle vicinanze del distretto sanitario di via Bassa Tambura. Chi ha bisogno di una visita e non può contare su gambe sane e snelle ha due possibilità: o posteggia all’ex Cat, mette il disco orario e spera di concludere tutto in un’ora (salvo beccarsi una multa) o conta in un posticino in via Palestro o via Venturini. Ma paga.
Così “Cittadini del centro” sceglie l’azione: organizza gruppi di lavoro, passa in rassegna ogni angolo – e ogni posteggio – della città e decide che da lunedì prossimo raccoglie le firme.Una lista di autografi che – assicura l’associazione – finiranno sulla scrivania del sindaco. Con un obbiettivo: posticipare l’esecutività del piano sosta e ridefinirlo: «Non è possibile che il 90% dei posteggi bianchi adesso diventi a pagamento, qualsiasi strada della città è nel segno del blu, non è accettabile. Da tempo contestiamo il piano, adesso che si sta traducendo in realtà molti si rendono conto dei suoi limiti. Del resto – chiude Mercanti – non dimentichiamo che la partecipazione vera sul tema non c’è stata: se ne è parlato un paio d’ore in un paio di incontro». Ecco quindi l’appello al sindaco: fermiamo e giochi e mettiamoci intorno al tavolo.
il tirreno