
Così è partita la chiamata al 118 ed è stato allertato anche il soccorso alpino. Erano circa le 14 quando tutti si sono messi in moto: per l’impiego del velivolo è stato necessario attendere qualche minuto in più, rispetto alla partenza delle squadre dei volontari, perché si stavano abbassando le nuvole sulla vetta del Cavallo e quindi l’operazione di recupero poteva presentare parecchi rischi. Invece poi il vento è girato e il Pegaso è riuscito a decollare regolarmente.
Le squadre del soccorso alpino intanto erano quasi giunte nel dirupo dove era caduto l’escursionista: lo hanno individuato e hanno cominciato a parlare con lui. Aveva male a una gamba e non riusciva a muoversi. Hanno impiegato più di un’ora a raggiungerlo, poi è stato issato su una barella. Ma l’elicottero non riusciva ad avvicinarsi per la scarsa visibilità dovuta alla nebbia. Sono stati fatti due tentativi da parte dei volontari, nel giro di un paio di ore. Anche perché portarlo a braccia a valle era pericoloso per le sue condizioni di salute.
il tirreno