carrara comune«Gravi irregolarità riscontrate dal collegio in occasione di recenti verifiche a campione effettuate sui provvedimenti amministrativi dell’Ente»: sono queste le ragioni che hanno spinto Gianluca Barbieri, Andrea Pasquini e Marzia Grassi, i revisori dei conti del comune di Carrara a prendere carta e penna e inviare una segnalazione all’intero consiglio comunale. Si tratta di un provvedimento senza precedenti, almeno nella storia recente, e che riguarda – manco a dirlo – la questione del gettito del lapideo. Che il collegio fosse intenzionato ad “accendere i riflettori” sulla vicenda lo si era capito già dalla relazione allegata al consuntivo 2014, in cui i tre dottori commercialisti, preso atto dell’ammanco da 5,6 milioni di euro nelle casse del settore, accusavano gli uffici del lapideo di non aver «attivato tutte le misure possibili atte a incentivare la riscossione dei proventi». Adesso il collegio, dopo aver «preso in esame la documentazione relativa alle diverse situazioni creditorie del comune nei confronti dei soggetti concessionari, dei soggetti autorizzati all’escavazione e dei soggetti delegati», ha deciso di segnalare la vicenda ai membri dell’assise. Nella missiva ai consiglieri, i revisori raccontano di aver incrociato i documenti del settore con le «delibere di giunta che hanno riguardato la procedura di decadenza e sospensione delle autorizzazioni». Al termine di questa analisi, il collegio riconosce al municipio di essersi attivato ma che «a conclusione dei procedimenti solo per due soggetti è stata formulata proposta al Consiglio Comunale per la dichiarazione di decadenza della concessione per morosità e della conseguente sospensione dell’attività di escavazione». Insomma, sembrano dire i revisori, visto che dai conti mancano oltre 5 milioni di euro, pare difficile che l’ammanco sia imputabile a due soli casi. Ma la missiva ai consiglieri non si ferma qui: infatti il collegio segnala che «per alcuni procedimenti i crediti vantati dal comune riguardano anche le annualità 2009-2010-2011-2012 per le quali risultavano già trascorsi i termini previsti dal regolamento e dalla legge regionale». A queste si aggiungono poi «posizioni creditorie che riguardano solo il contributo regionale per le quali non risulta essere stata avviata la procedura prevista». Una serie di comportamenti che, secondo i revisori dei conti, va a comporre un «contesto di disattenzione e superficialità nell’azione amministrativa e gestionale che si ripercuote significativamente sulla funzionalità dell’Ente e sull’economicità della gestione». Dopo questa missiva, durissima, la palla passa ora al consiglio comunale chiamato a valutare anche alla luce di queste segnalazioni, l’operato del settore e del suo pluripremiato dirigente.